Il significato della scelta, riflessioni sul discernimento

Suor Emanuela Signori vive nella Casa Madre delle Suore Orsoline di Gandino (casa di accoglienza per le suore anziane ed ammalate), donando il suo tempo e le sue energie per il buon andamento della comunità, in collaborazione con la responsabile delle suore. Nelle righe che seguono ci dona la sua riflessione sul significato del discernimento, stimolata da alcune catechesi di Papa Francesco.

Ora che l’estate volge al termine e a breve saremo chiamati a “scegliere” di riprendere i nostri impegni quotidiani, il verbo “discernere” può essere un buon compagno per questi giorni. Discernere è un termine che mi riporta negli anni della mia giovinezza quando, dopo un tempo di riflessione, riuscii a “discernere” per il meglio della mia vita. Ora sono stimolata dalla catechesi di Papa Francesco che propone ai fedeli l’importanza di del saper discernere nella vita quotidiana il meglio per sé e per gli altri. Il discernimento, pur essendo capacità umana avuta anche in dotazione da Madre Natura, è tuttavia frutto dello Spirito Santo che è stato riversato nei nostri cuori e che è continuamente potenziato dalla vita sacramentale, dalla preghiera, dalla carità fattiva.
Scegliere però non è mai immediato e indovinato. Non è facile, al punto che potremmo dire che alla fine l’unica vera libertà che abbiamo è quella di pensare di fare una scelta, ma nel medesimo tempo scattano tutti quei condizionamenti nei quali la nostra vita si esprime. Magari non ci pensiamo con lucidità, ma succede senza neppure rendercene conto..
Scegliere coinvolge l’essenza stessa del vivere: bene o male, giusto o sbagliato, vero o falso. Le vicende storiche dentro cui siamo da tempo, ci impongono di riflettere, confrontarci, esprimere pareri, ascoltare voci autorevoli, per poter acquisire capacità di ragionevolezza e non cadere nell’indifferenza, nel fai da te, nell’isolamento, nella critica gratuita.
Papa Francesco nello sviluppo delle sue catechesi cita diversi passi del Vangelo, per esempio: i pescatori che devono scegliere i pesci buoni da quelli cattivi, il mercante che sa trovare in un mucchio di perle la più bella o il contadino che trova nel suo campo un tesoro. In questo modo, continua il Papa, “il discernimento si presenta come un esercizio di intelligenza e anche di perizia e di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono le condizioni per operare una buona scelta”.
La decisione è comunque sempre personale e il più delle volte sofferta. Nel frastuono delle infinite notizie che invadono il cervello, non meno che il cuore, è importante salvaguardare lo “spazio sacro” del nostro essere, coltivando sempre interiormente l’immagine buona di coloro che amiamo, la consapevolezza della loro preziosità (pensiamo alla saggezza degli anziani, dei nonni), il senso del loro oggettivo valore: sarà allora più facile tener lontano dalla nostra “casa” il pessimismo anche nei momenti difficili che tutti abbiamo.
Non stanchiamoci di chiedere con insistenza il dono dello Spirito Santo: la sapienza del cuore. La vita dei Santi e di chi ci ha preceduto è guida di saggezza perché ci offre un vademecum di esistenza riuscita sotto la guida della “Parola”, radice e sviluppo di ogni capacità di discernere il meglio.