Caravaggio, applausi per «I colori dell’aria»: un viaggio sulle note di quattro saxofoni alla scoperta dell’arte di Fermo Stella

Successo, venerdì scorso, a Caravaggio per il progetto musicale «I colori dell’aria» ideato da Alessandro Bottelli. Numerosi e carichi di apprezzamento gli applausi da parte di un pubblico attento e curioso che ha assistito al concerto all’interno dell’artistica Chiesa di San Bernardino di Caravaggio che, grazie all’amore dei suoi cittadini, tra aziende e privati,  è potuta tornare al suo autentico splendore.

Per quest’ottava tappa de «I colori dell’aria» si è esibito, come di consueto, il Vagues Saxophone Quartet, composto da Andrea Mocci al sax soprano, Francesco Ronzio al sax contralto, Mattia Quirico al sax tenore, Salvatore Castellano al sax baritono. Affiatato, giovane, che vanta premi in concorsi musicali di prestigio, questo quartetto si contraddistingue per l’esecuzione al di sopra dei canoni tradizionali, proponendo brani del passato e inediti scritti appositamente da compositori di fama nazionale e internazionale.

Juri Cattelani, Assessore alla Cultura di Caravaggio

«In questa serata di eccezionale musica e di bellezza artistica, ricorre l’anniversario della nascita di San Bernardino da Siena che nasce a Massa Marittima nel 1380 e a Caravaggio transita nel 1419 e, al suo passaggio, riappacifica la comunità proprio di Caravaggio con quella di Treviglio; è da lì che nasce poi questa chiesa che ricorda ai caravaggini quel momento di riconciliazione», afferma con entusiasmo Juri Cattelani, Assessore alla Cultura di Caravaggio. Ma, aggiunge l’assessore Cattelani, «questa sera è anche un’occasione di promozione turistica perché a partire dalle musiche di questo quartetto realizzeremo una clip musicale e visiva per promuovere la Chiesa di San Bernardino al pubblico regionale e internazionale».

Alessandro Bottelli, ideatore del progetto concertistico «I colori dell’aria»

«Ringrazio il sindaco, l’assessore, l’amministrazione e la Regione Lombardia che hanno sostenuto questo progetto “I colori dell’aria” che continua questa successione di concerti con l’intento di valorizzare i luoghi del nostro territorio, quali chiese poco conosciute, attraverso la commissione di nuovi brani creati appositamente da compositori professionisti che si sono ispirati alle opere d’arte contenute nelle chiese dove andiamo ogni volta a realizzare il concerto», ha introdotto Alessandro Bottelli.

Anche per quest’ottava tappa, «I colori dell’aria» si avvale della media partnership dei settimanali Famiglia Cristiana e Credere, di BergamoNews e di Santalessandro.org, settimanale online della Diocesi di Bergamo.

È proprio all’interno della suggestiva Chiesa di San Bernardino di Caravaggio che spicca, al suo ingresso, il gigantesco affresco Crocifissione di Fermo Stella. Il richiamo all’iconografia di questo momento della vita di Gesù diventa il fil rouge del programma del concerto, «disponendo i brani in un certo modo, dando una sensazione sonora riferita all’opera d’arte», ha spiegato Alessandro Bottelli.

Il pubblico numeroso che assiste al concerto «I colori dell’aria» nella Chiesa di San Bernardino di Caravaggio

Vagues Saxophone Quartet ha aperto il concerto con la composizione Il tuono della luce – omelia francescana per 4 sassofoni di Roberto Olzer, organista, pianista, compositore, arrangiatore di Domodossola dai multiformi interessi, equamente suddivisi tra classica e jazz. Già proposto a Lallio, questo brano è un omaggio musicale a San Bernardino da Siena ed «è ispirato a uno degli affreschi dipinti da Cristoforo Baschenis il Vecchio del 1564 dedicato alla predica di San Bernardino davanti al Papa e ai cardinali», sottolinea Bottelli. Successivamente, sono stati eseguiti: Kyrie di Bach e trascritto da Salvatore Sciarrino; alcuni brani della Suite da L’opera da tre soldi che ha portato l’attenzione musicale alla parte inferiore dell’affresco che raffigura i tre mendicanti che giocano a dadi per contendersi la tunica del Redentore; il tango contemporaneo di Piazzolla con Milonga del Ángel per volgere lo sguardo sugli angeli che si muovono quasi danzando.

Dopo quest’introduzione, che ha omaggiato San Bernardino e ha esplorato la musica classica e le sonorità del Sudamerica, il quartetto di sassofoni è tornato sulle melodie di Bach con Aria sulla quarta corda tratto dalla Suite n.3 in re maggiore BWV 1068 su trascrizione di Giorgio Beberti: una composizione che ha fatto da “preludio” alla prima esecuzione assoluta di Crucifixus – contemplazione musicale per quartetto di sassofoni di Claudio Bonometti. Compositore bresciano formatosi con Giancarlo Facchinetti e Paolo Ugonetti, Claudio Bonometti è un apprezzato esecutore di musica contemporanea e il brano Crucifixus è stato il risultato di una narrazione in musica di grande pathos e sensibilità emotiva che ha racchiuso la visione d’insieme del magnifico affresco di Fermo Stella.

Successivamente, il quartetto di sassofoni ha eseguito Planctus Angelorum del compositore bergamasco Gabriele Rota,  una meditazione musicale su un affresco della Chiesa dei Celestini di Bergamo che ha portato l’attenzione al pianto degli angeli di fronte alla morte del Redentore e La notte di San Giovanni sul Monte Calvo di Modest Petrovič Musorgkij, su trascrizione di Davide Mutti, per richiamare il duello tra il bene e il male.

Poi, dopo questi interventi, si è passato alle composizioni più stilistiche della tradizione occidentale quali le fughe e i contrappunti. Il giovane quartetto ha eseguito Contrappunto n.1 (da L’Arte della Fuga BWV 1080) di Bach su trascrizione di Hendriksen e La Muerte del Angel di Piazzolla su trascrizione di J. van der Linden.

Infine, un sensazionale medley del celeberrimo musical West Side Story di Leonard Bernstein, in cui Bottelli ha voluto mettere in relazione la protagonista femminile, di nome Maria, con la Madre del Salvatore che appare nell’affresco, «”imbozzolata nel suo dolore carico di interrogativi, e a cui spetta l’avvio di un nuovo inizio, di un nuovo mondo che si affaccia, non senza affanno, all’orizzonte dell’umanità”. Nuovo mondo ideale, certo, contrapposto al Nuovo Mondo americano, che ha proprio New York, città dove si svolge la storia narrata in musica dal popolare compositore e direttore d’orchestra, come dinamico epicentro». Come ultima esecuzione il quartetto ha concluso questo viaggio musicale con un fuori programma di Un americano a Parigi a ritmo di blues.