Sconfiggere le dipendenze. L’aiuto del gruppo lenisce il dolore negli occhi dei genitori

La piaga della dipendenza è un silenzio assordante, che inizia già nell’adolescenza, ma noi genitori non siamo in grado di riconoscere i campanelli d’allarme.

Anche se qualcosa non “quadra”, facciamo finta di niente. Perché?

  • Per paura di dover affrontare qualcosa, che non conosci, di cui sai poco;
  • perché pensi di aver fallito nella missione educativa come genitore e prevalgono l’inadeguatezza e i sensi di colpa;
  • per la vergogna nei confronti della gente, e non riesci ad andare allo scoperto;
  • perché non sai a chi rivolgerti.

Passano i giorni, i mesi, gli anni e, nel frattempo, la situazione continua a peggiorare. Un po’ con le buone un po’ con le cattive ti illudi di arginare la situazione. Ma “la sostanza” pian piano ha il sopravvento e non riconosci più tuo figlio.

I suoi atteggiamenti e comportamenti, che all’inizio pensavi fossero dovuti all’adolescenza, peggiorano, ti ritrovi a combattere tutti i giorni con la sua arroganza e il suo disprezzo verso di te ed il mondo intero.

Perché ora l’unica cosa che predomina nella sua mente è “la sostanza “, ogni suo respiro è rivolto a “lei”.

E pian piano inizia la sua e la tua discesa verso gli inferi. Finché non vivi questa situazione, non riuscirai mai a capire fino in fondo cosa si prova e come ci si sente ad avere in casa una persona con dipendenze. 

Ti trovi, se ti va bene, ad avere amici e parenti che ti rimproverano, o danno consigli non richiesti, senza aver provato sulla propria pelle cosa significa veramente.

Così alla fine, la terra bruciata che tuo figlio ha creato intorno a sé coinvolge anche te e ci si ritrova a lottare soli e inermi davanti a tanta devastazione.

Ad un certo punto qualcuno ti dice fermati, così non puoi più andare avanti. Ti stai annullando, non hai più la razionalità per capire da dove devi iniziare. È necessario chiedere aiuto.

Una mamma che prima di me ha vissuto il dramma, mi ha convinta a frequentare il Centro di Ascolto Promozione Umana, formato da famiglie, mogli, compagni, genitori, figli, fratelli, ex tossicodipendenti.

Così è iniziata la mia rinascita.

Con il “dialogo forzato e organizzato da altri”, i consigli, i suggerimenti, talvolta le “sgridate terapeutiche”, hanno iniziato a rompere il ghiaccio che mi teneva imprigionata.

L’incontro settimanale diventa quasi un appuntamento inderogabile per poter condividere i pensieri, le angosce e i risultati delle azioni intraprese, prendendo spunto dai consigli e dalle esperienze del gruppo.”

 Il Centro di Ascolto è proprio questo! Arrivi con il dolore negli occhi, in balia della disperazione e della frustrazione ed è il gruppo la forza che aiuta a raccogliere i cocci. 

Parli e ti relazioni con persone che vivono le tue stesse paure. Ti senti finalmente capito e accolto.

La conoscenza delle sostanze, dei suoi effetti e le testimonianze condivise, incoraggiano, dando la forza necessaria per diventare un solido supporto che traccia il percorso verso la libertà dei nostri famigliari e di noi stessi.                                                                                                               

                                                                                                                                                         Due mamme   

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *