Negli oratori si riparte con uno sguardo di fede e speranza

Con l’estate conclusa da tempo e i nuovi inizi vissuti con molta intensità, la vita degli oratori in questi giorni è tornata a pieno regime nella quotidianità. Riparte l’anno pastorale con nuove tappe da condividere, ripartono i cammini costruiti su misura per adolescenti e giovani e riparte tutta una comunità educante senza la quale l’oratorio non potrebbe esistere. Le ripartenze sono sempre sinonimo di rilettura e gratitudine, ma quest’anno un po’ di più.

Non è possibile negare che l’estate del 2023 sia stata un’estate speciale: sono le esperienze a raccontarlo. I Cre sono riusciti a coinvolgere – ancora una volta – tantissimi adolescenti e giovani desiderosi di mettersi in gioco per i più piccoli e hanno rappresentato una vera e propria boccata d’aria dopo le fatiche incontrate nel periodo della pandemia.

E la GMG è andata oltre ogni aspettativa come ha sottolineato il Vescovo Francesco nella sua lettera pastorale. “Abbiamo vissuto, con più di mille giovani, la Giornata Mondiale della Gioventù che si è tenuta a Lisbona. I ricordi, i sentimenti e le riflessioni che ciascuno custodisce sono incalcolabili, come lo era il numero di coloro che hanno vissuto questa esperienza – scrive monsignor Beschi -. Bisogna ammettere che la partecipazione ha superato ogni aspettativa. Ma non si tratta soltanto di numeri: ritengo necessario sottolineare la qualità della partecipazione. I momenti di riflessione personale e condivisa, le esperienze di preghiera nella varietà delle forme e delle situazioni, hanno caratterizzato il cammino compiuto. Siamo consapevoli che un evento, seppur così coinvolgente, non è sufficiente a sostenere la bellezza dell’incontro personale con il Signore, ma certamente la favorisce. Siamo consapevoli della necessità di una coltivazione che sappiamo non semplice, ma neppure impossibile”.

È proprio attingendo energia dall’estate che gli oratori stanno ricominciando con una “marcia in più. “Gli oratori stanno vivendo una ripartenza carica di energia e dopo un’estate come quella di quest’anno non poteva che essere così – osserva don Gabriele Bonzi, direttore UPEE -. Il Cre e le esperienze condivise con i nostri giovani come la GMG hanno lasciato un’eredità importante da portare avanti. È una bella sfida, ma l’impegno c’è”. Tutto riparte come in una grande orchestra in cui ciascuno è chiamato ad eseguire le proprie note per completare la sinfonia. Bambini, preadolescenti, adolescenti, giovani e adulti: l’oratorio è casa di una comunità vivace che si fa sentire.

In questo periodo, ai blocchi di partenza ci sono tanti percorsi e altrettanti protagonisti. Gli adolescenti hanno ricominciato i loro incontri, tra i giovani c’è chi sceglie di spendersi come educatore o di condividere un cammino con i propri coetanei caratterizzato da ascolto e dialogo, mentre gli adulti si mettono al servizio della comunità anche giocandosi all’interno dell’equipe educativa.

Il cammino negli oratori è iniziato e ora la sfida che li attende è vivere la quotidianità senza timori o frette. “Per augurare un buon cammino ai nostri oratori uso una frase di Marcel Proust -conclude don Gabriele-. Il vero viaggio dello scoprire non consiste nel vedere paesaggi nuovi, ma nell’avere nuovi occhi. Ripartiamo con uno sguardo nuovo sulla realtà, uno sguardo che viene dalla fede e che ci permetta di guardarci l’un l’altro e al futuro con speranza”. Una caratteristica oggi necessaria e chiesta anche da Papa Francesco indicando il cammino verso il Giubileo. Anche gli oratori sono chiamati a coltivare speranza e sono pronti per questa sfida.