Applausi per «Lo Spirito e la Sposa» alla scoperta dell’Apocalisse con «Le Vie del Sacro»

Un intenso ed emozionante viaggio tra le pagine dell’Apocalisse a Bergamo Alta. «Sono davvero felice che siate così numerosi questa sera per celebrare insieme la conclusione del progetto “Le Vie del Sacro”», ha introdotto Giovanni Berera, Coordinatore dei Dipartimenti Educativi di Fondazione Bernareggi. In quest’anno dedicato alla cultura, «i quarantacinque giovani coinvolti hanno esplorato e mostrato i tesori nascosti di oltre cinquanta parrocchie e questa notte, di Vigilia dei giorni dedicati alla memoria dei Santi e dei defunti, presentiamo questo spettacolo itinerante che unisce le molteplici forme dell’arte contemporanea dal titolo “Lo Spirito e la Sposa. Visioni per la fine del tempo”», ha proseguito Berera.

L’Apocalisse è l’ultimo scritto del Nuovo Testamento e per questo non smette di suscitare interesse, fascino e mistero.  Questa parola, che nell’immaginario collettivo, è associata alla “catastrofe”, vuole in realtà esprimere la rivelazione del Signore Risorto che è la chiave di lettura di tutta la storia passata, presente e futura. Non si tratta quindi di un’opera che annuncia la fine del mondo, bensì di un luminoso libro di speranza e, insieme, un accorato appello all’impegno. Il suo autore, l’apostolo Giovanni si rivolge ai cristiani del suo tempo, alla fine del I secolo d.C., e cerca di spiegare loro in che cosa consiste la redenzione operata da Gesù e li invita con forza ad una vita che sia coerente con la fede da loro professata.

Dopo aver accolto i trecento partecipanti nella suggestiva Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, dove sono situati gli affreschi dell’arte cristiana e quella di Lotto, l’attore Maurizio Donadoni fa il suo ingresso, leggendo, con pathos e intensità, i primi capitoli dell’Apocalisse, in un’atmosfera illuminata soltanto dalle sette installazioni di MiDi Motori Digitali.

La voce potente di Maurizio Donadoni apre la scena iniziale, precisamente nell’isola di Patmos, quando il vecchio Giovanni viene sorpreso dal Risorto che gli allarga l’orizzonte visivo al mondo intero.  Giovanni viene portato in cielo (mondo di Dio) dove assiste a una serie di immagini “cinematografiche”, i quadri simbolici che interpretano le situazioni terrene. Giovanni racconta di essere stato ammesso nella sala del trono divino e di aver assistito a una scena grandiosa: il Padre eterno, seduto sul trono, circondato da una folla di angeli, oltre che dai simboli della storia e della natura, tiene in mano il libro del mistero, chiuso con sette sigilli, e nessuno è in grado di aprirlo, se non Gesù Cristo morto e risorto, simboleggiato da un agnello che è in piedi, pur essendo sgozzato. Solo lui ha la capacità di aprire il rotolo per rivelare a ogni uomo il senso della sua vita.

L’attore Maurizio Donadoni legge l’Apocalisse all’interno della Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco circondato dalle installazioni luminose di MiDi Motori Digitali

Il secondo settenario, caratterizzato dalle trombe, si svolge nello stesso modo:  allo squillo di ogni tromba fa seguito un quadro simbolico che intende descrivere la caduta degli angeli ribelli, la corruzione del mondo e il primo intervento di Dio nell’antica alleanza con Israele.

Successivamente, i partecipanti si sono incamminati verso la Cattedrale di Sant’Alessandro con l’ascolto tramite gli auricolari e il proprio smartphone di una melodia inedita e composta appositamente per la serata che si trovava dalla scansione del qr code sulla quarta di copertina del libretto dell’evento.  Questo brano era della durata di trenta minuti e ha suscitato, tra gli ascoltatori, dei sentimenti meditativi e di inquietudine. Nella Cattedrale di Sant’Alessandro, l’attore Maurizio Donadoni ha proseguito nella sua lettura interpretativa con l’ultima parte dell’Apocalisse che va dal capitolo dodici fino alla fine con l’accompagnamento di Grijselle, giovane sound designer bergamasco, che ha elaborato delle sinfonie grazie al sintetizzatore modulare e a diverse componenti che, collegate a cavi, interruttori e cursori hanno generato una moltitudine di sonorità elettroniche.

In questa seconda parte della serata, Maurizio Donadoni ha portato all’attenzione il momento in cui Giovanni presenta i grandi segni della donna e del serpente per evocare il drammatico scontro tra l’umanità e il male e assiste al settenario delle coppe che simboleggia il versamento del sangue di Cristo, con allusione al rito ebraico del kippur, in cui il sommo sacerdote entrava nel santuario di Gerusalemme portando il sangue di animali in un catino per versarlo in espiazione dei peccati. La morte in croce del Messia rappresenta infatti il vertice dell’intervento salvifico di Dio nella storia e costituisce la soluzione decisiva. Infine, l’autore, con i due simboli contrapposti delle due città (Babilonia e Gerusalemme) e delle due donne (la prostituta e la sposa), si impegna a presentare la lenta trasformazione del mondo operata dalla redenzione di Cristo, perché grazie a Lui, per l’umanità, è divenuto possibile vivere un’autentica relazione d’amore.

L’attore Maurizio Donadoni nella Cattedrale Sant’Alessandro per interpretare i capitoli conclusivi dell’Apocalisse con l’accompagnamento delle sonorità del sound designer Grijselle

«È stato un momento molto bello e ci tengo a ringraziare i vari partner e in particolare i giovani del progetto de “Le Vie del Sacro” che sono stati capaci di accompagnarci in oltre cinquecento eventi alla scoperta delle nostre chiese», ha affermato Don Davide Rota Conti, direttore dell’ufficio diocesano dei Beni Culturali. «Augurandoci una possibile continuità, all’uscita della cattedrale, i ragazzi e le ragazze de “Le Vie del Sacro” vi consegneranno la mappa dei “Cammini di Bellezza”, affinché anche voi possiate “esplorare”, in un modo nuovo, il patrimonio delle chiese», ha concluso don Rota Conti.