Natale, tempo di perdono? Suor Chiara: “Una festa di rinascita che mette in moto energie nuove”

Buongiorno suor Chiara,
Natale è un momento in cui tutta la famiglia si ritrova, purtroppo però non sempre c’è la serenità necessaria. Se ci sono liti e dissidi e figli che non vogliono vedersi e parlarsi, che fare? Insistere lo stesso per ritrovarsi tutti insieme? Come trasmettere il senso di riconciliazione e di festa che il Natale dovrebbe portare con sé? Grazie per i suoi consigli 
Giacomo

Caro Giacomo, il Natale è la festa dell’incarnazione di Dio, del suo desiderio di essere vicino all’uomo, di salvarlo, di mostrargli il suo amore che mai viene meno. In questa festa, tutti, anche solo per un giorno, desideriamo aprirci ai valori della bontà, della fratellanza, della misericordia cercando di vivere rapporti più sereni e pacificati. I regali che ci scambiamo in famiglia, tra amici e conoscenti, i saluti più cordiali e aperti, dicono questo desiderio che alberga nei cuori e che, almeno per un giorno, rende tutti più buoni.

Il Natale diventa, così, non solo un’opportunità per fare festa, ma anche un momento speciale in cui “accorciare” le distanze, coltivare il senso di appartenenza, rinnovare e rafforzare tutti quei legami che contribuiscono a rendere la nostra vita più ricca e significativa.

Questa festa è tradizionalmente la stagione del ricongiungimento, del ritrovarsi, del tornare a “casa”. A volte, però, la distanza vissuta durante l’anno potrebbe costituire un ostacolo e impedirci di stabilire una connessione profonda con le persone a cui vogliamo bene.

C’è chi vive lontano per motivi di studio o lavoro e chi, invece, pur abitando nella stessa città, fatica comunque a trovare del tempo da trascorrere con la propria famiglia. Il periodo natalizio si presenta, quindi, come un’occasione unica e preziosa per ritrovarsi e rinnovare i legami affettivi.

Ci sono poi lontananze dovute a dissidi, incomprensioni, conflitti che ledono i legami più belli e sono causa di tanta sofferenza. Forse il Natale potrebbe essere un’opportunità per aprire spiragli di dialogo e riconciliazione, tentativi di fare piccoli passi di incontro lasciando alle spalle rancori, occasione per una riconciliazione che avvicini e accorci le distanze.

Il Natale è fonte di rinascita perché provoca un vortice di nostalgia che può scuotere antichi dissidi e mettere in moto energia di vita nuova. Caro Giacomo, accetta la sfida di invitare i tuoi figli e prepara un clima accogliente che faccia nascere in loro la nostalgia di un “ritorno a casa”.

Chiedi loro, se è possibile, di lasciare fuori dalla porta le questioni da risolvere, invitandoli a gustare la gioia semplice di essere insieme come famiglia, di riscoprire quegli affetti che mai sono venuti meno e che gli screzi della vita non possono cancellare.

Non serve fare prediche o discorsi, occorre esprimere accoglienza e accettazione, testimoniare una fiducia che rimane sempre perché inscritta nel bene che, voi genitori, avete nei confronti dei figli.

Natale è la venuta di Dio in mezzo agli uomini, è la bellezza di riconoscere che Dio nostro Padre, ha tanto amato il mondo da mandare suo Figlio perché noi in lui possiamo essere fratelli, capaci di restaurare la fraternità segnata dal peccato. Sia questo il dono di Natale da chiedere al Signore. È questo l’augurio e la preghiera che faccio per te e i tuoi cari: sia un Natale di pace e di gioia!