La pinza per la festa della Befana, un dolce del Trentino

Non  solo il panettone di Natale, ma esiste anche la pinza della Befana, un dolce del Trentino, patria dei miei genitori, che si preparava la sera della vigilia dell’Epifania.

La preparazione ha origini contadine, con modalità diversa tra casa e casa (ognuno aveva i suoi segreti) e un tempo – raccontano – veniva cotta al calore delle braci dei falò che allietavano la vigilia e veniva poi gustata accompagnata da vino brûlé o sidro caldo.

I miei ingredienti sono semplici:

  • 200 grammi di farina di mais
  • 100 grammi di farina di grano 00
  • 400 ml di acqua
  • 400 ml di latte
  • 150 grammi di burro
  • 100 grammi di zucchero
  • 50 grammi di uvetta ammollata in un bicchierino di liquore d’anice
  • 50 grammi di cedro candito
  • 30 grammi di pinoli
  • 30 grammi di noci
  • 30 grammi di fichi secchi
  • una piccola mela
  • 8 grammi di lievito
  • alcuni semi di finocchio
  • sale

Mettere in una ciotola i fichi tagliati a pezzetti, la mela sbucciata e fatta a tocchetti, i pinoli con le noci spezzettate grossolanamente, la frutta candita e i semi di finocchio.

Mescolare la farina di mais e di grano, lo zucchero, il sale e il lievito in una casseruola.

In un’altra casseruola versare il latte e l’acqua e portare a bollore, quindi versare il liquido bollente nella casseruola delle farine, avendo l’accortezza di mescolare continuamente con una frusta per evitare la formazione di grumi.

Cuocere per circa un quarto d’ora, quindi togliere la casseruola dal fuoco e aggiungervi la frutta precedentemente preparata nella ciotola, il burro e tutti gli altri ingredienti, compresi i rimasugli del liquore all’anice, e poi cuocere per altri 15 minuti.

Imburrare uno stampo e foderarlo con carta da forno, versarvi il composto della casseruola e livellarlo con un cucchiaio bagnato. Infornare a 180 gradi per 40-45 minuti, fino a quando la superficie diventa ben dorata.

Lasciare raffreddare la pinza, tagliarla a quadrotti e gustarla in attesa della Befana.