Musica, lo sballo e il vuoto dentro. L’illusione di divertirsi ad ogni costo

Il buio, le luci, la musica assordante. E per reggere una notte intera a ballare, qualche pastiglia che sembra rendere più lucidi e distaccati dalla realtà. Ma è soltanto l’inizio del baratro…

Partiamo da una lettera che narra di una serata passata dai nostri ragazzi.

“Sulla spiaggia, in un locale, cena piccante, una rimpatriata con gli amici del paese: bella gente, bella musica, risate, casino. Il locale è molto particolare, una parte è sulla spiaggia. I tavoli della cena sono collocati lungo i tre quarti dei lati del locale. Al centro si svolge uno spettacolo: una iniziazione alla festa, al ballo.

Incitati dalla voce di un Dj molto suadente, vengono prelevate coppie di amici, di partner che vogliono fare il gioco del secchio. Viene collocato al centro della pista di sabbia un tavolo, salgono due persone sedute su due sedie una alle spalle dell’altra. Intorno le urla concitate del pubblico e del Dj: viene dato da bere a ognuno un bicchiere di tequila liscio, dopo di che una terza persona mette loro in testa un secchio di latta, molto grande, rovesciato, calato fino alle spalle, come una campana.

Poi, con l’aiuto di un bastone, viene battuto sul secchio più volte con forza. Tolto il secchio, il gioco sta nel non perdere l’equilibrio. Si cambia coppia fino a che non si aprono le porte del locale e… tutti dentro. La musica si alza vertiginosamente e le luci si spengono.

Non si parla più perché, se vuoi ballare, neanche urlando capisci il tuo vicino, neanche se gli urli nelle orecchie. Tutto al buio, nel casino dei corpi e dei decibel. L’adrenalina sale, sei un tutt’uno con il posto. Sale anche la temperatura, l’unico punto illuminato è la zona bar. Dietro i barman – venite ragazzi, venite a dissetarvi – vicino a me -; si snocciolano i cuba libre, i mojito, la tequila…”

Divertirsi ad ogni costo è la logica di fondo per molti giovani. Sembra smarrito il desiderio di cercare il senso della vita. Si stordiscono come se fosse una necessità primaria che ti spinge verso qualcosa che possa darti piacere. Spesso, tramite gli altri, desideri trovare la gioia del vivere.

Ti pare che siano più felici di te e allora vuoi essere uno di loro, ma per entrare nel loro “gruppo” devi sottometterti a dei riti. La musica, in particolare alcuni tipi di musica forte, facilita questo senso di appartenenza. La musica sfrenata, continua, ritmica, accompagnata da movimenti ripetuti e comuni, costruisce questa massificazione di gruppo.

Spesso per trovare l’energia di ballare ininterrottamente fino al mattino, si assumono pastiglie che reggono a questo sforzo e ti danno la sensazione di illusori benessere e felicità. Queste droghe, accompagnate da forte musica, aumentano l’energia, l’intuito e la concentrazione e, contemporaneamente conferiscono disinibizione associata a un blando distacco dalla realtà: niente di meglio come veicolo per elevare i livelli di immedesimazione nel ruolo fantastico, per affievolir ancor di più i confini tra verità e sogno.

Queste alterazioni biochimiche cerebrali indotte dall’ecstasy e dalle droghe analoghe recano gravi danni e portano a un rischioso circolo vizioso. Tutto questo è “lo sballo”. Hai l’illusione di trovare nel sesso, nell’amore o in qualche sostanza, la felicità. Scatta un impulso frenetico che ti spinge verso qualsiasi cosa che ti dà piacere. Ma presto ti rendi conto di essere in un baratro. Diversi ripetono questo rito.

Amano calarsi nello sballo che sembra portare in un mondo altro. Altri stanno male e cercano di uscire. Ma da solo ti accorgi che è molto difficile. La sostanza ti prende il cervello e la volontà è diventata debole. Ti chiedi: dove sono i tuoi amici, i tuoi progetti che spaziavano nel futuro? Ovunque volgi lo sguardo scorgi solo il tempo presente che scorre nella superficialità di una vita vuota.

Ti senti intimamente scontento e allora cerchi di colmare il vuoto interiore con surrogati che non lo possono riempire. La vita ha perso il vero senso e vai alla ricerca di un perché. Nel cuore hai solo rabbia e poi il nulla. Lo sballo porta presto dolore e cancella ogni intimità che è in te per spingerti nella gioia e la sofferenza che nasce dal cuore è difficile da sopportare. Va però ascoltata, bisogna partire da lì per uscirne.

Nulla sembra soddisfare i ragazzi perché hanno il vuoto e la tristezza nel cuore. Sembrano lanciati verso qualcosa che soltanto apparentemente può recare felicità. Scrutando il fondo al cuore, forse, manca loro la gioia di amare e d’essere amato. Resta a noi adulti una grande responsabilità. Aiutarli a uscire da questo frastuono illusorio del mondo insegnando loro ad ascoltare l’anima.

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