Le vite fiorite di Suor Laura. Giorgia Saulea Liuzzi, sposa e madre che ha accolto la via di Dio

“Ogni volta che preghiamo il Santo Rosario sento tanta pace e serenità nel cuore, al punto da commuovermi per l’emozione, nonostante questa malattia”. Sono le parole di Giorgia Saulea Liuzzi, una giovane sposa e madre che ha accolto la via di Dio, morta a causa di un tumore appena trentenne. “Mi sento realizzata… – dice ancora Giorgia – Ho sposato l’uomo che amo e ho messo al mondo un bambino meraviglioso”

Attingiamo elementi della sua storia dalla selezione delle “vite fiorite” raccolte da Suor Laura Fontana e presentate sui suoi canali social, raccogliendo riflessioni e commenti. Suor Laura fa parte della congregazione delle Sacramentine, vive a Bergamo. È anche un’insegnante e nel tempo ha realizzato con impegno la sua vocazione educativa: non solo dal vivo accanto ai ragazzi delle scuole ma anche nel mondo dei social network. Ha vivaci profili social attraverso i quali offre quotidianamente agli “amici virtuali” spunti interessanti di riflessione, e raccoglie le reazioni e i commenti di chi legge come arricchimento per tutti. Ognuna delle sue “vite fiorite” porta scoperte interessanti che possono attecchire come semi nei cuori di chi legge. Gli elementi che seguono della vita di Giorgia Saulea sono stati ricavati dalla testimonianza del marito Michele Liuzzi.

“La morte – scrive Michele – è uno strumento che parifica ogni diseguaglianza. Non c’è razza, età, ricchezza… la morte prende tutti e molte volte anche in situazioni incomprensibili. Ho ricevuto la diagnosi da solo in una stanza dell’ospedale davanti ad un medico. Sua moglie ha un tumore, non operabile, non curabile. Sarà un miracolo se arriva a Natale… è stato devastante… A Giorgia (perdonami, amore mio) ho dovuto ed abbiamo dovuto raccontare una storia diversa per non farla preoccupare e spaventare ulteriormente anche se lei, lo aveva capito, soprattutto gli ultimi giorni.

Così io e Giorgia ci siamo resi conto che il peso da portare era troppo grosso e per questo abbiamo deciso di condividere il nostro dolore perché è la cosa giusta da fare per noi. L’amore è il centro della nostra storia e non il dolore. Tutti insieme abbiamo pregato per un miracolo. Ti prego, Dio, cura Giorgia. Cura tutti noi. Anche il nostro bimbo diceva “Gesù, cura mamma”… E mentre chiedevamo il miracolo, non ci siamo resi conto che il miracolo della fede stava già avvenendo intorno a noi. La morte non ha cambiato nulla: il nostro amore rimane perché esiste il Paradiso… Esiste l’amore vero”.

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