Settimane della cultura, torna il Festival delle relazioni con i Focolari a Fiorano al Serio

Anche quest’anno torna il Festival delle relazioni che, giunto alla sua sesta edizione, si colloca all’interno del progetto diocesano delle Settimane della cultura promosse dalla diocesi di Bergamo.

L’evento è promosso dal Movimento dei Focolari, un movimento di rinnovamento spirituale e sociale, il cui obiettivo è quello di contribuire alla formazione di un’unità familiare attraverso il dialogo e la costruzione di rapporti sociali e di fratellanza tra i singoli individui. 

Venerdì 19 aprile, nella sala teatro dell’Oratorio San Giovanni Bosco in via Locatelli 37 a Fiorano al Serio, si terrà, alle 20.30, il primo incontro presieduto da tre relatrici, tre donne che vogliono raccogliere le incertezze, le paure e, allo stesso tempo, le buone relazioni come volano per puntare alla pace con coraggio. 

“Ci saranno con me” – afferma Maria Teresa Testa, counselor ed esperta in dinamiche relazionali, che durante la serata ricoprirà il ruolo di moderatrice – “altre due figure femminili e mi piace pensare che questa speranza, alla quale ci aggrappiamo tutti noi, cioè la pace, sia proposta attraverso tre donne che si incontrano su questa passione educativa e formativa. Insieme cercheremo di trovare una via, un sentiero per non perdere la speranza e per lavorare verso un orizzonte di pace che oggi è invece tanto fragile e vulnerabile”. 

Alla conferenza prenderanno parte, infatti, Silvia Cataldi, sociologa dell’educazione che lavora all’università della Sapienza di Roma, nel dipartimento di psicologia dello sviluppo e processi di socializzazione, e, al suo fianco, Patrizia Bertoncello, insegnante, formatrice ed esperta interculturale, che ha un’esperienza diretta in campo educativo con i bambini della scuola primaria. 

Il Festival delle relazioni di quest’anno è dedicato a tematiche molto attuali e, in particolare, si incentra su un’emergenza condivisa quale il bisogno di comunità. L’incontro si intitola Il coraggio della pace e ha come proposito quello di rilanciare un nuovo sguardo sulla comunità a partire dai dubbi e dalle sfide del nostro tempo. Ritrovare, quindi, le buone relazioni per la nostra umanità. 

Le relazioni sono un qualcosa di imprescindibile, che ci caratterizza in quanto esseri umani, poiché nessuno di noi può vivere ed essere felice se non si nutre di rapporti, anche se oggi, purtroppo, le paure, il senso di sconfitta e il rischio di perdita ci portano alla chiusura verso gli altri. Questa difficoltà di interazione è anche una conseguenza dall’esperienza della pandemia, che ci ha fatto scoprire di essere tanto piccoli dentro una realtà che ha dimensione mondiale, fortemente influenzati dagli effetti della globalizzazione. 

Durante la serata si discuterà di come sia necessario insegnare l’empatia, la capacità di ascoltare e cogliere l’opportunità di far spazio dentro di noi al desiderio di conoscenza e di contaminazione per riuscire a rapportarci con l’altro ed essere disposti, così, anche a ripartire da capo con uno sguardo nuovo verso la vita. È importante riuscire a dimostrare come i legami siano l’unica via percorribile per costruire la comunità degli esseri umani ma, soprattutto, per conseguire la felicità individuale e collettiva.

La strada per raggiungere questi obiettivi è certamente impervia, perché passa attraverso il riconoscimento della diversità, che ancora oggi fa tanta paura, e un lavoro che ognuno di noi deve fare dentro di sé, come fossimo un cantiere, perenne.