In coda a Orio

Anche questa volta, code all’Apple store dell’Oriocenter per l’acquisto dei nuovi iphone della Apple, il 5s e il 5c. Evento puntualmente previsto, puntualmente avvenuto, puntualmente raccontato dalle cronache giornalistiche.

Per i dettagli delle notizie leggi la cronaca nel sito dell’Eco di Bergamo.

Se appena ci si distacca dal dato bruto della notizia e appena ci si sforza di non darla come scontata, nascono, immancabilmente, molte domande. Perché si fa la coda, anche per 24 ore? Forse si teme di non poter avere i nuovi iphone? Non risulta che ci siano problemi di rifornimento. Tutt’al più si tratta di aspettare qualche giorno. E poi perché si vuole avere subito il nuovo cellulare? Forse perché non si dispone già di un cellulare? Evidentemente no. Domande ingenue, come si vede, perché suppongono che tutta la fatica delle lunghe code sia giustificata da una necessità. In realtà, non c’è nulla di necessario. O meglio: la necessità non c’è ma la si crea. Non si desidera il nuovo iphone perché è necessario, ma è necessario perché lo si desidera. È il desiderio è così impellente che si parte da Verona, si viene a Bergamo, si fa una coda di 24 ore per arrivare per primi. Per avere per primi: dunque non per avere l’iphone 5s ma per averlo prima degli altri.

A questo punto sarebbe interessante porci altre domande, che però, di solito, si evitano perché si rischia di essere bollati come bacchettoni e moralisti. Si esalta, da sempre, la libertà, come uno degli emblemi della cultura moderna. Ma questi ragazzi che fanno centinaia di chilometri, che dormono all’adiaccio non per avere da mangiare o per comperare i libri di scuola, ma per avere l’iphone 5s, e non per averlo semplicemente, ma per averlo prima degli altri, sono veramente liberi?

IL TUO PARERE

Allora sono liberi questi ragazzi?

E, a parte la libertà, quali potrebbero essere, secondo te, le ragioni di questo comportamento?