La valigia delle vacanze secondo suor Chiara

Cara suor Chiara, stanno arrivando le vacanze. Tu monaca che cosa consiglieresti di mettere nella valigia con il costume da bagno o con gli scarponi da montagna? Anche se ho un po’ di vergogna a chiedere questo: i miei vicini, dopo molti anni, dovranno restare a casa, perché non hanno i soldi per pagarsi le vacanze. Non so se salutarli quando partiremo.  Lorena

LE ESIGENZE DI “FRATE CORPO”

Il tempo estivo, cara Lorena, ci dona una pausa di meritato riposo. Dopo un lungo anno trascorso tra casa, famiglia, lavoro e attività, si desidera un po’ di distensione. Ci si può attrezzare per passeggiate in alte vette o per interminabili nuotate nei diversi lidi che costeggiano il nostro paese. Forse la crisi attuale, non permette la scelta di vacanze ricercate in luoghi fantastici, in villaggi turistici super organizzati. L’opportunità di un periodo di riposo però, rimane per tutti un’occasione da non sciupare. “Frate corpo” necessita di un tempo che interrompa il ritmo quotidiano, di uno spazio di gratuità in cui ritrovare un po’ di calma per abitare il proprio corpo, il tempo e lo spazio.

Si lasciano i ritmi frenetici per “imparare a contemplare”, saper vedere la bellezza che risplende nella natura, in noi, nelle persone che incontriamo; accorgerci dei particolari , delle sfumature e delle tonalità che colorano la vita. È riconoscere a tutto ciò che ci circonda il diritto di esistere, non perché le cose ci servono, ma perché ci parlano della fantasia e bellezza del Creatore, perché non ce ne appropriamo e impariamo a restituirle nella gratuità. Questo ci apre allo stupore e fa sgorgare la lode!

IL CANTICO DELLE CREATURE

Il Cantico delle Creature di Francesco di Assisi è la lode dell’umile che guarda tutto come dono e non come possesso : «Laudato si mio Signore per messere lo frate sole, per la luna e le stelle, in cielo le hai create, clarite, preziose e belle». Nei giorni feriali che scorrono velocemente, si attenua la capacità di sapere vedere la realtà in tutta la sua bellezza, di scorgere il valore delle piccole cose, i segni presenti nella vita, i doni che ci arricchiscono, la bontà delle persone con le quali condividiamo le giornate. Forse più che riempire di cose il tempo estivo, occorre imparare a semplificare l’esistenza, gustando attimo dopo attimo il presente, vivificando tutto ciò che ci circonda, coltivando il giardino terrestre senza approfittarne. È il dare spazio alle relazioni, alla preziosità dei rapporti familiari o amicali che raccontano la cura e l’amore reciproco, per guardarsi negli occhi e scoprirsi diversi.

GUARDARE OLTRE

Il tempo del riposo, il partire per luoghi nuovi dovrebbe aiutarci a rieducare lo sguardo e a spaziare più lontano per un “oltre” più vasto del nostro piccolo quotidiano, per una profondità che sa vedere ciò che è invisibile agli occhi. È l’opportunità preziosa che abbiamo per ritrovare noi stessi, coltivare il luogo più sacro della nostra interiorità dove lo Spirito di Dio dimora, imparando a sostare nella cella segreta del cuore, dove abita il desiderio di cercare il nostro vero volto e incontrare quello di Dio e dei nostri fratelli. In questo tempo estivo possiamo mettere a fuoco lo stile con il quale vogliamo vivere e camminare, passo dopo passo, per divenire più ospitali e attenti a chi ci vive accanto, portatori di quella pace nella quale il nostro cuore riposa.