Da Gaza la voce di pace di Izzeldin: lettura recitata a Longuelo

«Quello che quel giorno vidi era quanto di più vicino al paradiso e lontano dall’inferno potesse esistere: una striscia di spiaggia isolata, a pochi chilometri dalla miseria di Gaza, dove le onde s’infrangevano sulla riva. Poco più di un mese dopo, gli israeliani avrebbero bombardato Gaza e buttato all’aria la mia vita. Quel giorno eravamo tutti in casa: i miei otto figli, i miei fratelli, le loro famiglie. Giocavo con Abdullah quando ho sentito l’esplosione nella stanza delle ragazze. Ho perso le mie figlie, e nonostante la rabbia e lo sconcerto, so che non odierò».

Con queste parole Izzeldin Abuelaish, medico palestinese di Gaza, descrive nel romanzo autobiografico “Non Odierò” la sua coraggiosa scelta di vita: quella di non odiare ma, nonostante la rabbia, lo sconforto e la disperazione, di perdonare il nemico in favore della pace.
Dopo gli eventi legati all’operazione militare “Bordo protettivo” che hanno fatto precipitare Gaza in un oceano di sofferenza, in memoria di tutte le vittime provocate in entrambi i fronti, il gruppo Iabbok, con la partecipazione dei gruppi Kairos di Cenate Sotto e Terra Santa di Longuelo, propone una lettura teatrale del libro, sabato 6 Settembre alle ore 21, presso l’oratorio di Longuelo. Gli organizzatori hanno selezionato i brani più salienti di “Non Odierò” capaci di testimoniare la scelta non violenta dell’autore Izzeldin, proponendola come unico modello possibile per raggiungere una vera pace in Terra Santa e per costruire ponti e non muri, come scrive il medico di Gaza. Si esibiranno gli interpreti Giuseppe Nespoli e Intissare Bouhamya, il maestro di santur Alaedin Rajaby, Marco Salvi alla fisarmonica e il baritono Benvenuto Biava.

La vita di Izzeldin è sempre stata caratterizzata da un’immensa forza di volontà e dalla capacità di non arrendersi, nonostante gli svantaggi e gli ostacoli legati al suo essere cittadino gazawi. Nato nel 1955 a Jabalia, il più grande campo profughi di Gaza, Izzeldin si dedicò agli studi con passione costanza fin da piccolo, riuscendo a diventare medico ginecologo; è stato il primo medico palestinese a lavorare in un ospedale israeliano. Sposato con Nadia, padre di otto figli, uno degli episodi di maggior sconforto fu la morte della moglie a causa di una leucemia fulminante. Nel libro “Non Odierò” descrive con intensità toccante le difficoltà incontrate sulla strada per raggiungere Nadia in ospedale: l’ostilità dei soldati israeliani, le ore d’attesa ai check-point, i problemi burocratici, il trattamento da “terrorista”, tutto mentre la vita della moglie era appesa ad un filo. La scomparsa di Nadia getta la famiglia nella disperazione, ma le figlie più grandi riescono ad aiutare il padre e i fratelli minori ad affrontare la tragedia. Poi nel 2009 l’evento che avrebbe completamente cambiato la sua vita. Durante l’operazione “Piombo Fuso” gli israeliani bombardarono per sbaglio casa sua, provocando la morte di tre figlie e dell’amata nipote. Come dice Izzeldin, le quattro ragazze si trovavano vicino alla parete sbagliata.

In seguito alla comprensibile rabbia e alla disperazione, ecco la scelta descritta nel romanzo: quella di non cedere alla via facile –e forse giustificata- dell’odio, quanto piuttosto di perdonare, mosso dalla profonda convinzione che la pace tra i due popoli, tra israeliani e palestinesi sia ancora possibile. Per il suo impegno Izzeldin ha ricevuto il Common Ground Award ed è stato candidato al premio Nobel per la pace. Ha istituito anche la fondazione Daughters for Life per la formazione scolastica delle donne in medio oriente.

Alcune informazioni. L’Ingresso costa 5 euro e al termine è previsto un buffet con té e dolci palestinesi. Per maggiori dettagli si può scrivere a info@iabbok.com, oppure consultare il sito www.iabbok.com

Izzeldin