Detenere l’arte: una giornata per riflettere su creatività e carcere

Il 12 settembre è la giornata che i Servizi Educativi della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo hanno deciso di dedicare al tema molto attuale del rapporto tra Arte e Carcere, un rapporto complesso, non facile, che coinvolge aspetti importanti della pedagogia del patrimonio culturale quali il diritto alla frizione dei beni culturali, l’inclusività sociale, la partecipazione creativa, la valorizzazione della persona.

Forti di una pluriennale attività all’interno della Casa circondariale di Bergamo, iniziata nel 2006, i Servizi Educativi hanno organizzato un workshop riservato a educatori, mediatori e professionisti museali interessati ad affrontare il tema con un’esperienza sul campo: la prima parte del seminario, infatti, si tiene nel Carcere di Bergamo, grazie alla disponibilità del direttore, dott. Porcino, mentre la seconda parte si tiene in GAMeC. Cuore del workshop sarà la riproposizione ai corsisti del percorso attivato quest’anno nella Casa circondariale, il tutto con la possibilità di un confronto diretto con i detenuti, che diventano parte attiva della formazione.

Dato il numero limitato di posti – 16 – si è scelto di tenere una parte del seminario “a porte aperte” e a ingresso libero, con la forma di un convegno: la sessione aperta al pubblico, che avrà luogo nello Spazio ParolaImmagine dalla GAMeC dalle ore 14 alle ore 16, vuole essere un momento di condivisione, confronto e restituzione alla città  di quanto è stato realizzato quest’anno.

Nessuna intenzione autocelebrativa: lavorare in carcere non è semplice, richiede continui confronti, riprogettazioni, aggiustamenti di tiro, estrema attenzione al confronto con l’altro, in un quadro di riferimento che non è quello dell’assistenza sociale, del sollievo, dell’aiuto, ma quello dell’iniziativa culturale, mettendo in gioco la persona in un dialogo stringente con l’arte, un dialogo che diventa fonte di riflessione, approfondimenti, elaborazione, per dare poi vita a un prodotto finale.

L’attenzione sempre più crescente del mondo della cultura, ma anche di quello della politica e dell’economia al valore delle attività culturali che hanno luogo nei musei è stato il tema al quale la rivista “Economia della Cultura” ha dedicato il suo ultimo numero monografico, pubblicato nel marzo di quest’anno, prendendo in esame l’attività della GAMeC nel Carcere come uno degli esempi paradigmatici di qualità progettuale.

Il convegno, quindi, si aprirà con l’intervento di Carla Bodo, vicepresidente dell’Associazione per l’Economia della Cultura, che consentirà una lettura di ampio respiro sulle ragioni, le prospettive e le aspettative che in Europa stanno pendendo sempre più consistenza nel campo della relazione tra cultura, carcere e territorio. Seguiranno gli interventi dei referenti delle altre istituzioni protagoniste del progetto: la GAMeC, il Carcere. L’Orto Botanico di Bergamo, il Museo di Scienze Naturali di Voghera.

Sia il workshop che il convegno hanno luogo in contemporanea con la mostra “Effetto Serra”, che inaugurerà il 9 settembre alle ore 18.30 presso la GAMeC, che presenta i disegni dei detenuti delle Case circondariali di Bergamo e Voghera, realizzati nell’ambito del progetto a cura dei Servizi Educativi della GAMeC attivato quest’anno. La mostra è a ingresso libero ed è aperta dal 9 al 21 settembre.