Pregare i defunti. Non soltanto pregare per loro

I giorni scorsi sono stati giorni di grandi preghiere per i defunti. Ma  diverse persone che conosco non pregano per i defunti, ma pregano i defunti, indirizzano le loro preghiere alle persone care che hanno perso. Personalmente sono molto perplessa. Tu che ne pensi? Lucia

Nel ricordo dei nostri defunti, cara Lucia, i cimiteri si popolano di persone che si recano dai loro cari per offrire una preghiera di suffragio e porre dei segni di vicinanza, che esprimano l’affetto di sempre. I legami parentali o amicali con chi ci ha lasciato si risvegliano, i ricordi si ripresentano alla mente e al cuore, velati di nostalgia, ma anche carichi di fede e speranza nel saperli già in comunione con Dio.

LA NOSTRA UNIONE CON CHI È MORTO

Tu esprimevi le tue perplessità per quanti non solo pregano per i defunti, ma anche pregano i defunti. In quella comunione nella quale sono partecipi, il cielo e la terra si uniscono. La comunione dei santi nasce nella fede e unisce tutti coloro che appartengono a Cristo, perché è unione che non si spezza con la morte. Noi, che viviamo sulla terra formiamo una sola grande famiglia con coloro che sono entrati nell’eternità: questa familiarità si mantiene anche se il tempo e lo spazio separano fisicamente. E’una meravigliosa comunione che si attua nella Liturgia e in particolare nell’Eucarestia. In essa incontriamo Gesù vivo e la sua forza; attraverso di Lui entriamo in comunione con tutti i nostri fratelli nella fede che vivono ancora con noi, ma anche quelli che ci hanno preceduto. E’ bello avere dei fratelli che camminano con noi, ci sostengono con il loro aiuto e insieme percorrono la stessa strada verso il cielo; è consolante sapere che ci sono dei fratelli che hanno raggiunto il cielo, ci attendono e pregano perché anche noi un giorno possiamo contemplare, in eterno, il volto misericordioso del Padre.

PREGHIERA, UNA FORMA DI AFFIDAMENTO

Noi, la chiesa terrena, preghiamo per i defunti perché possano affrettare la loro piena comunione con il Padre, purificando quanto ancora li distanzia da questa pienezza. La preghiera di suffragio è un gesto di amore per chiedere al Signore che li abbracci tutti. Ma preghiamo anche i defunti, perché loro che sono già a Dio vicini, possano intercedere per noi, per il nostro cammino di pellegrini su questa terra, per una fedeltà alla nostra vocazione, per le pene e le speranze che viviamo e portiamo nel cuore. Il legame e l’affetto terreno che ci unisce a questi fratelli e sorelle di cui conosciamo l’amore e la dedizione, continua nell’affidare anche a loro le nostre esistenze nella consolante speranza che possano accoglierle e presentarle al Padre. Ogni forma di preghiera è affidamento, riconoscimento umile ma prezioso della nostra indigenza e finitudine, consapevolezza di non poter bastare a noi stessi, di aver bisogno di un Salvatore. Affidarci all’intercessione anche dei defunti è riconoscere il ruolo di mediazione che nella comunità cristiana i viventi in Cristo assumono per il bene di tutto il Corpo mistico.

NON SOLO PREGHIERA AI E PER I MORTI

Certamente la vita di fede non si esaurisce con questa modalità di preghiera, e non la deve assolutizzare, ma deve essere accompagnata e formata continuamente dalla frequentazione con la Parola di Dio e l’Eucarestia, da una vita sacramentale profonda, da una dedizione e prossimità verso i fratelli, e da una relazione con il Signore Gesù che pervada tutta l’esistenza dandone valore e profondità. Continuiamo a sentirci dentro la grande comunione dei santi, della quale fanno parte anche i nostri cari defunti; affidiamoci anche a loro che già godono, anche se non in maniera piena, e contemplano il volto di Dio, perché ci siano compagni di viaggio in questo tratto di cammino fino a quando, uniti a loro, Dio sarà tutto in tutti e potremo vivere per sempre nell’Amore.