Il Bergamo Festival Fare la Pace apre le danze sulle note di Vivaldi

Tre, due uno…Via col BergamoFestival Fare la Pace 2015!! Stasera il concerto inaugurale sarà ospitato dal Teatro Sociale, in Città Alta, alle 20,45. Al centro «Vivaldi e l’Europa». In scena l’orchestra Silete Venti diretta dall’oboista e maestro di concerto Simone Toni. Il concerto è organizzato in collaborazione con Sony Classical.

L’orchestra barocca Silete Venti suonerà con strumenti d’epoca musiche di Antonio Vivaldi, trasportando gli spettatori in un coinvolgente viaggio musicale alla scoperta dei celebri brani del Prete Rosso. Un evento che permette sin da subito di inoltrarsi in una delle questioni centrali del Festival, ovvero quella dei confini del mondo, che la musica riesce a oltrepassare unendo popoli di culture e lingue diverse. Alla serata interverranno il vescovo di Bergamo Francesco Beschi e il Sindaco Giorgio Gori. L’ingresso è gratuito previa iscrizione on line sul sito: www.bergamofestival.it

Ed ecco gli appuntamenti di domani, sabato 9 maggio. Vi siete già prenotati?

Arturo Vittori
Warka Water, l’albero della pioggia. Il design al servizio della lotta per la sopravvivenza
Sabato 9 maggio, ore 11, Domus, Piazza Dante, Bergamo

Arturo Vittori, considerato l’alchimista del nuovo millenio presenterà la sua straordinaria invenzione: l’albero della pioggia, un sistema semplice, poco costoso ed efficace per favorire la raccolta dell’acqua potabile in terre caratterizzate da siccità cronica.

Laboratori didattici per bambini
«Tatuati l’anima: emozioni a fil di pelle. Performance collettiva sui sentimenti e le loro tracce sulla nostra pelle»
condotto da Daniela Di Gennaro, Educatrice Museale GAMeC
Sabato 9 maggio, ore 16, 17, 18
Temporary Lab, Quadriportico Sentierone, Bergamo

Jürgen Moltmann
PENSARE LA SPERANZA
Credere nel futuro per vivere il presente

sabato 9 maggio, ore 20.45, Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Il primo ospite internazionale di Bergamo Festival è Jürgen Moltmann, uno dei più grandi teologi del Secondo Novecento; nel 1964 Moltmann pubblicava uno dei suoi testi più famosi intitolato Teologia della speranza. A cinquant’anni dalla sua prima edizione, il celebre saggio continua ad avere una sorprendente attualità, perché immutato e forse più decisivo di allora è il bisogno della nostra società di pensare la speranza. Leggi anche l’intervista a Moltmann di Giulio Brotti.