L’islam, il cristianesimo, la laicità. A proposito di un articolo di Massimo Gramellini

Foto: Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa di Torino e ospite di “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio

“Ci sono voluti secoli di scontri non solo dialettici per approdare a una società capace di separare la sfera statale da quella religiosa e mettere la Costituzione davanti alla Bibbia”. Parola di Massimo Gramellini su La Stampa del 21 novembre. E cita un fatto: in Francia l’elettrotecnico Bassem Breiki, mussulmano, ha detto che la Costituzione viene prima del Corano e ha avuto quattro milioni di visitatori in poche ore.

BIBBIA E CORANO

Ottima l’iniziativa di Bassem Breiki, ottimo il risultato ottenuto. Pessimo il confronto che Gramellini fa fra Corano e Bibbia. Ottimo per l’elettrotecnico mussulmano e per il Corano, perché il Corano e l’Islam non distinguono fra sfera laica e religiosa. E, quindi, quando si parla di Corano, bisogna parlarne in termini di prima e dopo, di più e di meno. Se il Corano è molto importante, lo Stato lo è di meno e viceversa. Ma fare lo stesso ragionamento con la Bibbia è sbagliato, semplicemente perché la Parola scritta in quel libro non è in concorrenza con lo Stato e le sue istituzioni. Che i cristiani abbiano faticato a capirlo, può darsi, ma è certo che da mo’ che l’hanno capito e che ci sono fior di documenti che lo attestano e atteggiamenti ormai condivisi che lo sostengono. La laicità è un tipico lascito di ispirazione cristiana, infatti.

LAICITÀ E BIBBIA

L’uomo, la sua libertà, la laicità della società è chiaramente la conseguenza di una visione religiosa che pone al centro la grandezza dell’uomo. Non c’è nulla di più grande dell’uomo perché Dio stesso si è fatto uomo. Questo l’Islam non lo dice e non può dirlo perché non fa parte del suo messaggio. Nel cristianesimo, invece, più uno è credente, più laico dovrebbe essere e, se non lo è, non tradisce soltanto il suo status di cittadino, ma anche di credente. Dire che la Bibbia deve venire dopo la Costituzione e quindi vedere la Bibbia come alternativa alla Costituzione vuol ragionare in termini islamici. Si può fare, naturalmente, ma non si riesce più a capire come quel punto di vista possa appartenere a una cultura che si definisce enfaticamente “laica”.