E’ festa per la Chiesa di Bergamo: a Chimbote, in Perù, la beatificazione di don Sandro Dordi

Sono attese trentamila persone oggi allo stadio di Chimbote, in Perù, per assistere alla beatificazione di don Sandro Dordi e dei due francescani uccisi come lui da Sendero Luminoso, i polacchi Michele Tomaszek e Sbigneo Strazalkowski. Il rito sarà presieduto dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Da Bergamo sono arrivati il vescovo Francesco Beschi, presidente della commissione episcopale per la evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le chiese della Dei, con il segretario monsignor Giampiero Masseroli, il vicario episcopale, monsignor Vittorio Nozza e don Ruben Capovilla, il parroco di Gromo San Marino e Gandellino. Ci sono anche alcuni rappresentanti istituzionali arrivati dalla Valle Seriana e dai luoghi di origine di don Dordi. Don Sandro, come dice il decreto promulgato nel febbraio scorso da Papa Francesco è stato ucciso “in odio alla fede nel 1991. Nato il 22 gennaio 1931 a Gromo in valle Seriana, secondo di nove figli, Sandro Dordi frequentò il seminario minore a Clusone e, prima dell’ordinazione, entrò a far parte della Comunità Missionaria del Paradiso fondata nel 1949 nella diocesi di Bergamo da don Fortunato Benzoni allo scopo di inviare sacerdoti nelle diocesi povere di clero in Italia ed Europa.

Fu ordinato sacerdote il 12 giugno 1954 dall’allora vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi e fu inviato come delegato vescovile a Taglio di Donada, in Veneto vicino a Chioggia, dove rimase fino al 1958 quando fu nominato parroco di Mea di Contarina sempre in diocesi di Chioggia.

Restò in quei luoghi fino al 1965, quando fu mandato a Le Locle in Svizzera come cappellano per gli emigranti. Operò in Svizzera fino al 1979. Successivamente, per il desiderio di agire come missionario là dove l’annuncio era più urgente, dedicò un certo tempo alla conoscenza della realtà di alcuni paesi dell’America Latina. Alla fine scelse il Perù, il paese che gli sembrava più bisognoso d’aiuto. Dopo avere frequentato un corso di preparazione presso il Ceial di Verona, nell’ottobre del 1980 partì per la parrocchia di Santa in Perù, diocesi di Chimbote. Fu ucciso dai terroristi di Sendero Luminoso il 25 agosto 1991. E fino all’ultimo scriveva nelle sue lettere: “Speriamo sempre contro speranza”.