Roncalli visitatore apostolico in Bulgaria aiuta le popolazioni colpite dal terremoto

Il primo dei due inediti concessi in anteprima al settimanale diocesano Santalessandro.org dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII in occasione della presentazione dell’archivio digitale, è una lettera scritta da Angelo Roncalli nel 1928. Ricordiamo che mediante una semplice procedura di iscrizione nel sito www.fondazionepapagiovannixxiii.it, gli studiosi e più in generale tutte le persone interessate hanno già da ora la possibilità di consultare le scansioni di numerosi manoscritti o dattiloscritti di Angelo Giuseppe Roncalli. 

Questa lettera – racconta don Ezio Bolis, ed è indirizzata un “signor Dammacco”, probabilmente un commerciante che – come tanti altri italiani al tempo – aveva rapporti di affari in Bulgaria. Roncalli, che nel 1925 era appunto stato nominato “visitatore apostolico” in quel Paese, fa riferimento alle disastrose scosse di terremoto che avevano colpito la regione di Plovdiv, l’antica Filippopoli; racconta anche di essersi recato in quella zona per aiutare “del suo meglio” i superstiti. Da altre lettere, indirizzate ai familiari, apprendiamo che decise di dormire all’addiaccio, per un senso di solidarietà con coloro che erano rimasti senza casa. Sappiamo pure che egli si attivò con la Santa Sede per avere una discreta somma di denaro, che poi ripartì tra i terremotati, senza distinzioni tra i cattolici e i membri di altre confessioni, perlopiù ortodossi».

 

Sofia 26 aprile 1928

Ottimo e caro signor Dammacco,

La ringrazio del suo saluto da Milano e lo ricambio di cuore. Ella ha fatto bene a tornare fra i suoi rifuggendo così da luoghi dove nessun canto può essere intonato ad altro che a mestizia. Io mi trovai a Filippopoli nel disastro del 18 sera dopo di aver visitato ed aiutato del mio meglio gli infelici colpiti dal terremoto del 14. Non le so dire in che stato miserando si trovano per le ininterrotte piogge tanti infelici senza tetto e senza aiuti. A Sofia non è cessato il panico. Pare del resto che di queste conturbazioni telluriche ne avremo un po’ dappertutto non esclusa l’Italia sino oltre la metà di maggio.

Bisogna che stiamo preparati a tutto. Io la ringrazio, mio caro amico, delle sue gentilezze, e l’accompagno colla benedizione del Signore e con l’augurio di ogni letizia e prosperità per lei e per la sua diletta famiglia.

… A. G. R.