Le infinite possibilità del viaggio: il racconto per immagini di Daniele Santoro, artista e missionario

L’impronta del viaggio: installazione artistica di Daniele Santoro, in partenza per la Costa D’Avorio con il Centro Missionario Diocesano. Il 28 giugno (la mostra si concluderà sabato 8 luglio, ndr), si è inaugurata presso la libreria Qualcosa in più – Buona Stampa (via Paleocapa, 4/E) di Bergamo la mostra “L’impronta del Viaggio” dell’artista bergamasco Daniele Santoro.

Daniele, classe 1988, perito assicurativo e studente universitario di professione, nel quotidiano volontario presso la Parrocchia di San Tomaso, la mensa e il dormitorio maschile della Caritas, è artista per passione.

Il suo percorso artistico inizia nel 2011, quando è chiamato ad occuparsi della stima di danni provocati ad alcune opere dell’artista mantovano Enzo Gadioli, principale esponente italiano del dripping. A seguito di questo incontro Daniele sperimenta sé stesso come artista autodidatta nella sua produzione, caratterizzata da molteplici tecniche (opere su tela, tavola, carta, così come oggetti di arredo, ndr) e da molteplici temi, quali carità, religione, affetti, società, i quali prendono forma attraverso oggetti di vita quotidiana, interpretati dalla pittura dell’artista.

L’incontro fra la passione per l’arte e la cura dell’altro attraverso il volontariato è stato ciò che ha reso possibile la realizzazione della mostra. Daniele, infatti, quest’estate, ancora una volta, ha scelto (dopo l’esperienza in India e in Brasile con Caritas, ndr) di dedicarsi agli altri e di partire con il Centro Missionario Diocesano per la Costa D’Avorio.

Proprio dal percorso di formazione che i giovani partenti frequentano nei mesi antecedenti la partenza, è nata l’idea della mostra, dedicata al tema del viaggio, nella quale ogni tela espone un oggetto legato al viaggio, in particolare ai temi fondamentali affrontati durante il percorso formativo.

Dieci opere accomunate dal filo rosso del viaggio, che Daniele ha scelto di rappresentare cosi: “Il viaggio si compone di tanti elementi, tutti ugualmente importanti. Il viaggio è mettersi in cammino, che sono i sandali. Il viaggio è incontro, che io ho visto nel volto di una donna. Il viaggio è credere, la fede del diario di un sacerdote, in punto di morte, aperto sull’ultima pagina. Il viaggio è percorso, quello di chi al sorgere del sole intraprende il cammino. Il viaggio è speranza, quella di un bambino che si affida alla sua guida. Il viaggio significa riscoprirsi con occhi nuovi, gli stessi, eppur diversi, fissati alla tela. Il viaggio sono infinite possibilità, nate da braccia che sanno andare oltre. Il viaggio è ricchezza, delle mani di chi dona e di chi sa accogliere. Il viaggio è un’esperienza forte, un piccolo assaggio di mondo”.