I disabili, le barriere architettoniche e quegli ostacoli creati ad arte: la retorica non basta

Si parla tanto di diritti dei disabili, di come abbattere le barriere architettoniche. Spesso però è solo retorica. Quando il mio amico Fabio Marcassoli, un atleta che spinge la mia sedia a rotelle, è andato a iscriverci alla BAM, la Mezza Maratona di Brescia, si è sentito rispondere che secondo il regolamento non si può far partecipare una ragazza disabile alla corsa, per motivi di sicurezza. Giustamente Fabio ha detto loro che si sarebbe assunto ogni tipo di responsabilità durante la competizione nel caso fosse successo qualcosa. Hanno ribadito che non è nemmeno da regolamento correre insieme ad una persona con difficoltà motorie. Perché? Perché non permettere a una persona che ha già tante difficoltà nella vita di poter realizzare i propri sogni?

Ieri sera, navigando come sempre in Internet, ho trovato un articolo che già dal titolo mi ha lasciata senza parole, che racconta una vicenda analoga. E’ accaduta a Barletta, domenica 25 febbraio,  a un’iniziativa promossa in memoria di un grande personaggio dell’atletica leggera come Pietro Mennea, quando Nicola Tanzi ha deciso di partecipare alla mezza maratona di 21 chilometri con il figlio diciassettenne disabile. All’arrivo è stato squalificato perché accompagnato dal suo migliore amico Fiocco al guinzaglio.

È vero che durante gli eventi sportivi, non bisogna portare con sé un essere vivente animale come il cane, ma non vi sembra un provvedimento esagerato?

In ogni caso, Nicola Tanzi, l’ha fatto solo ed esclusivamente per il figlio, perché come scritto sul giornale La Repubblica, Fiocco, il loro barboncino, impazzisce per il suo padrone e questo fatto, penso sia stato studiato dalla famiglia stessa per far vedere al mondo intero, quanto un animale sia fedele ai suoi amici umani.

Posso confermare che l’amore dei quattro zampe per gli esseri umani, ma in particolar modo per un componente famigliare disabile lo è maggiormente.

La mia cagnolina si chiama Neve e mia mamma me l’ha regalata per il Santo Natale nel 2006 perché ha voluto mantenere la promessa che mi aveva fatto mio papà prima di morire.

E’ vero che i regolamenti esistono, ma dovrebbe anche esistere il buon senso.

Alla maratona di Bergamo non hanno avuto nessun problema ad accettarmi, pur essendo disabile e l’unica a partecipare alla corsa con un mio amico che ha corso per me.

E poi si parla di abbattere le barriere architettoniche… vi sembra una cosa seria?