L’ultima proposta di Salvini, l’ecumenico

“Sediamoci attorno a un  tavolo”

Nei giorni scorsi giornali, telegiornali, siti web hanno a lungo riferito dell’ultima proposta di Matteo Salvini. “Sediamoci attorno a un tavolo e troviamo un accordo su risparmio, politiche di crescita, giustizia, infrastrutture e salute”. Poi si fa la legge elettorale e si va a votare. E chi dovrebbe sedersi attorno a un  tavolo? Tutti i partiti. La risposta dei diretti interessati – i partiti – non è stata, diciamo così, entusiasta.

Difficile prevedere risposte diverse. Il fatto si è che la politica italiana vive di scontri. Litigano tutti, dentro la maggioranza e fuori. E Salvini dà il suo pesante contributo all’andazzo, con le sue quotidiane accuse di sfascio rivolte alle forze di governo. Improvvisamente fiorisce la bella, romantica, struggente proposta: ma sediamoci attorno a un tavolo e parliamo. E chi fa la proposta? Salvini. Immediatamente lo stranito elettore non capisce più e pensa che Salvini dice così ma pensa cosà: non vuole far sedere tutti i partiti attorno al tavolo. Sa che non succederà mai. Vuole, invece, ottenere altro: lui è il salvatore del mondo non gli altri. Si dice una cosa per dirne un’altra, si fa una cosa per farne un’altra.

Salvini abilissimo nel fare una cosa per ottenerne un’altra

Salvini è stato ministro dell’interno. Ma, di fatto, usava il suo incarico per scavarsi un ruolo di primattore: ha fatto propaganda elettorale e ci è riuscito benissimo. Era ministro dell’interno ma all’interno non ci stava mai. Per la cronaca Luciana Lamorgese, che l’ha sostituito, passa dodici ore al giorno in ufficio, dicono i giornali.

Salvini non faceva altro che parlare di immigrati. L’enfasi sul problema ha fatto ingigantire le paure degli italiani e gli italiani l’hanno scelto come loro salvatore. Gli immigrati gli sono serviti. Lamorgese, invece, ha fatto l’accordo con altri paesi europei, gli immigrati vengono suddivisi prima ancora che sbarchino. Salvini non parla più di immigrati. Non gli servono più.

Salvini bacia rosari e crocifissi. Parla più di Medjugorie che di Vangelo, più di Ruini che di Papa Francesco, più di rosario che di eucarestia. Anche la fede del popolo serve a fare bottino. Tutto serve, tutto serve a Salvini.

Ora, se Salvini si è sempre servito di tutto per ottenere, di diritto o di rovescio, quello che gli serviva, fa nascere il sospetto che quello che propone lo propone perché gli serve.

Fare l’ecumenico che invita tutti attorno a un tavolo a discutere e magari a mangiare una pizza insieme gli serve. Serve a lui, certamente. Il problema, il problema insolubile, è sapere se, dopo aver fatto tutto per servire se stesso, è anche capace di fare qualcosa che sia più utile al Paese che a Salvini.