Questa emergenza sanitaria ha reso la nostra Bergamo il centro del mondo, ma anche questa volta la nostra città ha dimostrato che piange, soffre, ma si rimbocca le maniche e continua sempre a camminare a testa alta.
Le immagini dell’ospedale da campo, costruito in tempi record da Alpini, artigiani, volontari e i ragazzi della Curva Nord, sono la punta dell’iceberg di una solidarietà che si è mossa da subito da tutti e per tutti.
L’esserci tutti per tutti ha dato vita al progetto “BergamoxBergamo”, del Comune di Bergamo. Moltissimi volontari hanno risposto all’appello del Sindaco Giorgio Gori. In questi giorni, divisi in 30 squadre, stanno raggiungendo le persone fragili della nostra città attraverso la consegna di farmaci, spesa e pasti a domicilio.
Nelle file di questo esercito solidale, armato di mascherina, guanti e tesserino di riconoscimento ci siamo anch’io, Giulia, con le amiche Grazia e Sara.
Grazia e io, viviamo a Bergamo da sempre, è la città dove siamo nate, siamo cresciute, abbiamo studiato e ci siamo conosciute. Sara invece è arrivata a Bergamo da Udine per frequentare la nostra Università, della nostra città conosceva le mura e il nostro animo burbero ma in fondo gentile.
Sara racconta come le solide mura di Bergamo l’abbiano accolta e sostenuta rendendo questa città sempre più casa sua, ed è questo sentimento da lei descritto che ci ha mosso tutte, volevamo esserci per la nostra casa, non potevamo restare con le mani in mano.
Grazia aveva paura, è stata una delle prime a chiamare prima del lockdown, la città iniziava a svuotarsi e non era più riconoscibile, questo nemico invisibile sembrava non fare sconti a nessuno, e il timore che un nostro gesto potesse colpire qualcuno di caro era sempre presente.
Per fortuna esiste sempre qualcosa di più forte delle nostre paure e ci permette di dire: “NOI CI SIAMO”, in questi giorni in tanti ci hanno chiamato “Angeli”, ci hanno detto che eravamo bellissimi anche dietro le mascherine e le protezioni da astronauti.
Io e Sara, forse per la nostra deformazione professionale da quasi psicologhe, rimaniamo colpite da quanto queste persone condividono con noi tra un’ordinazione e l’alta: un pensiero, un’incertezza, una paura, a volte non sappiamo come rispondere, ascoltiamo perché quello che conta davvero è la nostra presenza, che potrebbe durare un solo minuto, ma è quel minuto che permette di non sentirsi abbandonati.
Quello che facciamo come volontari si riassume in gesti, un tempo per tutti semplici e quotidiani, ora diventati difficili e complicati per molti, l’esserci per gli altri sta esattamente in questo, nella semplicità del dar da bere all’assettato o da mangiare all’affamato.
Come spiega bene Grazia, prendersi cura degli altri potrebbe non sempre valerne la pena, ma ad un certo punto non è questo che bisogna chiedersi, perché il sorriso che ti cambia la giornata, anche dietro una mascherina, ti fa sentire fortunatissima ed è la cosa più bella che ci sia.
Per questo, per l’amore verso gli altri, e per la nostra città, la nostra risposta sarà sempre: “Noi ci siamo”.
Per rendersi disponibili come volontari il numero da contattare è 3292105207 mentre per assistenza e tutti i servizi attivi per questa Emergenza COVID-19 è 3420099675.