“A scuola si costruisce la nostra identità”. Gli istituti della Fondazione Opera Sant’Alessandro ai tempi del covid-19

Tante iniziative e una didattica a distanza veramente efficace

Didattica a distanza

«La scuola è il crocevia decisivo della costruzione della nostra identità di singoli e di società». Così scrive il rettore don Luciano Manenti degli istituti della Fondazione Opera Sant’Alessandro in una lettera rivolta a docenti, presidi, studenti e alle loro famiglie.

Il lungo periodo di lockdown ha messo a dura prova l’attività didattica nelle scuole ma i docenti del Collegio Sant’Alessandro e dei Licei dell’ Opera Sant’Alessandro, come una vera e propria squadra, si sono dimostrati immediatamente reattivi, lavorando insieme nell’Unità Didattica Digitale. Si tratta di un gruppo ristretto di docenti di Licei e Medie fortemente voluto dalla Preside, Anna Gabbiadini, con l’obiettivo di fungere da “cabina di regia delle attività” gestendo tempistiche e processi operativi non sempre chiari.

Infatti, «L’Unità Didattica Digitale deve ovviamente il nome al suo ruolo di “guida” sull’uso delle piattaforme per la didattica a distanza ma, il suo compito non si è certo limitato a questo -precisa la Preside – anzi, sotto il mio stretto coordinamento, ha rappresentato il luogo e lo spazio entro cui elaborare le possibili strategie pedagogiche, finalizzate a garantire vicinanza e cura ai nostri studenti e alle loro famiglie».

Ovviamente, i Licei e il Collegio non sono scuole a sé stanti ma sono in strettissima collaborazione con le altre Scuole della Fondazione Opera Sant’Alessandro ovvero:  Valsecchi (0-6 anni), Scuola S.B. Capitano (6-13 anni), Istituto Bambin Gesù (0-13 anni), Istituto Maria Consolatrice (6-13 anni), Istituto Sacro Cuore (0-13 anni) e Accademia Musicale di Santa Cecilia. E questo confronto a più livelli tra i Presidi degli istituti delle Scuole è risultato vincente, perché come afferma la preside Anna Gabbiadini «L’insieme è più della somma delle parti». E’ stato più facile per tutti, infatti, confrontarsi ed elaborare insieme una strategia per mettere a fuoco i punti di forza e le zone d’ombra della didattica a distanza.

Come racconta la preside dei Licei dell’Opera Sant’Alessandro,  «inizialmente pensavamo che la didattica a distanza sarebbe stato strumento estemporaneo, non esclusivo, da utilizzare soltanto per un breve tempo; in realtà le cose sono andate diversamente».  Proprio durante la lontananza e il distanziamento forzato gli studenti hanno dimostrato molta curiosità ed entusiasmo e hanno saputo trovare negli insegnanti e nella stessa preside un prezioso punto di riferimento.  Infatti, le lezioni hanno cominciato a prendere sempre più forma (importante percentuale di frequenza del 99, 3%) e sostanza, anche attraverso scambi di vita, di quotidianità, di dolori familiari che nel frattempo si sono consumati. Tutti distanti fisicamente ma vicini nel cuore, con docenti che hanno saputo, come non mai, offrire conforto e ascolto empatico.

Anche durante questo periodo sono state organizzate numerose iniziative culturali per coinvolgere ulteriormente gli studenti sia delle scuole medie Collegio Sant’Alessandro e Licei paritari Opera Sant’Alessandro.

Per esempio, nel mese di aprile, per gli studenti dei Licei, è stato organizzato il concorso di storia dell’arte «Si ripArte… dall’arte»  in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di mettere in campo la propria creatività. Chiedeva infatti di modificare a mano libera o al computer la propria opera d’arte preferita cercando di mettere in risalto le emozioni vissute: paura, speranza e cambiamento. Mentre per i ragazzi delle medie del Collegio Vescovile si è tenuto il concorso ludico «Con il gioco non noto il vuoto!» finalizzato all’invenzione, da soli o in gruppo, di un vero e proprio gioco di società da riproporre in classe a settembre.

Lo scorso 28 maggio è stato organizzato il convegno virtuale in diretta streaming «Immigrazione ed emigrazione. Enrichissons-nous de nos différences mutuelles (Paul Valéry). Miti italiani in Francia. Miti francesi dall’Italia!» patrocinato dalla Società Italiana dei Francesisti con l’Institut Français di Napoli in cui hanno partecipato i liceali in gemellaggio quelli del liceo Manzoni di Caserta e sono intervenuti il rettore don Luciano Manenti e la professoressa Elisabetta Franchina.

E ancora, in sostituzione della giornata di Atletica al campo Coni, programmata per oggi, i docenti di scienze motorie hanno lanciato una sfida, una challenge, che vedrà il coinvolgimento di tutti gli studenti (Collegio e Licei) nella produzione di un filmato dedicato all’atletica, protagonisti gli  studenti, coinvolti in una sfida virtuale, secondo il regolamento stilato dai docenti.

Ma non è tutto,  a proposito di coinvolgimento importante c’è stata l’iniziativa «Donare ti Dona» fortemente voluta dal Consiglio d’Istituto e Associazione Ex Allievi in cui sono stati raccolti 47.333 € e devoluti  all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; ciò è stato un grande esempio di essere una comunità educante che prova a fare la sua parte, schierandosi a fianco di chi è impegnato quotidianamente ad aiutare i nostri cari non solo sotto il profilo medico, ma spesso anche sotto quello psicologico e spirituale.

Di fatto,  rispetto alla Didattica a Distanza, come spiega la Preside Anna Gabbiadini «molto può essere strutturato dal punto di vista organizzativo e didattico, molti sono gli obiettivi che si possono raggiungere, disciplinari e di competenze.  Come organizzare le classi con alunni distanziati, classi scaglionate negli orari – in ingressi e in uscite – tutti rigorosamente sanificati con gel e standardizzati da mascherine indossate sono tutti aspetti molto importanti -aggiunge la dott.ssa Gabbiadini – ma il quesito principe, delle Scuole dell’Opera è e rimane di natura antropologica, per cui pedagogica: la volontà di formare un uomo ed una donna credibili, che con credibilità affrontino temi come la fragilità, spesso affiancata impropriamente alla debolezza, ma che oggi ci provoca tutti: Studenti-Famiglie- Docenti- Dirigenti.
È d’obbligo il coinvolgimento attivo tra enti pubblici del territorio e la scuola , nel rispetto dei propri ruoli, ma nella meta che è comune: il Bene».

Per cui, la didattica a distanza non può certamente ritenersi uno strumento che sostituisce la didattica in presenza in classe ma come ricorda la preside Anna Gabbiadini «se si hanno ben chiari gli obiettivi pedagogici, gli strumenti si trovano, si ri-vedono, si destrutturano e si strutturano in relazione ad una visione ben chiara, e vissuta con passione e competenza».

Quanto all’incognita della maturità e il ritorno a scuola a settembre, la preside Annamaria Gabbiadini esprime con grande sicurezza ed entusiasmo che a prescindere dalle direttive previste, «ci troveremo pronti, ci organizzeremo e lo faremo con la passione, con la competenza e serenità di sempre, senza far mancare ai ragazzi la gioia di apprendere che non arretra di un millimetro».