I migranti nelle comunità cristiane: corso per gli operatori pastorali

Un laboratorio formativo per gli operatori della pastorale migratoria : è quello che prenderà il via il primo marzo, a distanza, organizzato da Fileo e dall’Ufficio Migranti di Bergamo. Giunto alla settima edizione, il corso si pone l’obiettivo di indagare il ruolo e le funzioni dell’operatore della pastorale migratoria quale risorsa della comunità cristiana per individuare e attivare risposte adeguate alla sfida pastorale rappresentata dai flussi migratori e dai processi di integrazione interculturale. « Due i target di riferimento – spiega Giancarlo Domenghini dell’Ufficio Migranti, con alle spalle diversi anni di formazione in questo ambito -: da una parte la comunità cristiana, parroci, sacerdoti, laici, con l’obiettivo di aiutarla a crescere in consapevolezza sul tema ed usando un linguaggio calibrato, dall’altra la comunità cattolica di madrelingua non italiana, al cui interno si possa trovare una figura di riferimento». Il corso si sarebbe dovuto svolgere ad ottobre, ma è stato rimandato per poi scegliere la forma della didattica a distanza trasmettendo dall’Abbazia di S. Paolo D’Argon : il primo appuntamento sarà per lunedì 1 marzo 2021 dalle 20 alle 22.30 ; altre eventuali date saranno concordate con i partecipanti. Il tema del primo modulo verterà sulla sociologia della migrazione e sulla dottrina della Chiesa. Ma chi sono i destinatari ? Chi, religiosi o laici, nativi o migranti, sono impegnati nelle varie articolazioni pastorali : liturgia, catechesi dell’iniziazione cristiana e dei sacramenti, carità e promozione umana, missionarietà, animazione spirituale, culturale e del tempo libero e così via. « Tutti possono partecipare – prosegue Domenghini – : il gruppo poi diventa risorsa, più è variegato, meglio è. Durante la scorsa edizione vi ha preso parte ad esempio il referente della pastorale della diocesi di Crema : ne ha intuito le potenzialità, poiché non è solo un corso teorico, ma si mette in campo la propria esperienza. Vi ha preso parte anche la comunità cattolica francofona, prendendo consapevolezza del come essere comunità e di come vivere da africani e cristiani a Bergamo e diventare protagonisti anche nelle proprie parrocchie ». E aggiunge : « L’obiettivo è fare in modo che altre persone provino consapevolezza di queste tematiche con un taglio cristiano. Nelle parrocchie ci sono strutturati i vari rami pastorali, ma non il gruppo migranti. C’è bisogno di una pastorale migratoria ? Secondo la Chiesa sì. E’ tra le poche vicende umane per la quale esiste una giornata mondiale, per coloro che stanno vivendo un’esperienza che è fatica, nostalgia, essere minoranza dentro una maggioranza che non ti vede. A volte si è fermi all’idea di una pastorale fatta con cappellani a fianco dei cattolici, ma in una realtà diventata sempre più plurale, c’è bisogno di qualcosa di nuovo. E qualcosa si sta muovendo. Il nostro percorso vuole essere un piccolo seme, che speriamo germogli ». Le iscrizioni al laboratorio sono da effettuare entro fine febbraio mandando la propria candidatura a : animazionemigranti@diocesi.bergamo.it. Per informazioni : 035.4598470 – 339.1754856.