«Ivan», Fausto Russo Alesi recita Dostoevskij ne «L’archivio delle meraviglie»

Nell’anno del bicentenario della nascita di Fëdor Dostoevskij, la Fondazione Donizetti ripropone in streaming lo spettacolo Ivan, liberamente tratto da «I fratelli Karazamov». L’interprete è Fausto Russo Alesi, la regia di Serena Sinigaglia, le repliche online sono in programma da venerdì 30 aprile (dalle ore 18) a domenica 2 maggio (fino alle 24), nell’ambito de “L’archivio delle meraviglie: le stagioni di prosa del Teatro Donizetti”, iniziativa in videostreaming curata da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Iniziativa che sta riscontrando un ampio seguito di pubblico, nell’attesa di riassaporare le emozioni del teatro dal vivo.

Coproduzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Donizetti, liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, Ivan è andato in scena in prima nazionale al Teatro Sociale nel febbraio del 2017, nell’ambito della rassegna Altri Percorsi, per poi approdare subito dopo al Piccolo Teatro di Milano e quindi compiere un tour che lo ha portato in diverse città italiane. Lo spettacolo, filmato proprio al Teatro Sociale, sarà disponibile gratuitamente sul canale Vimeo della Fondazione Teatro Donizetti (https://vimeo.com/teatrodonizetti). Per l’occasione lo stesso Fausto Russo Alesi ha realizzato un breve video di presentazione.

Così Serena Sinigaglia introduceva nel 2017 il “suo” Ivan: «Amo i classici. Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza, esercizio di spirito piuttosto inusuale per i nostri tempi chiassosi. Abbandonarsi alla lettura de I fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazov secondo Ivan, se volete».

E dell’interprete dello spettacolo diceva la regista milanese: «Fausto Russo Alesi è perfetto per Ivan: di Fausto non voglio certo ricordare i meriti e i talenti, che sono già noti. Mi preme invece sottolineare l’amicizia profonda e l’antico sodalizio artistico che ci lega: ci scoprimmo amici e colleghi nel 1992, amanti di un teatro che non sapevamo ma avrebbe segnato le vite di entrambi. Lo stesso teatro, la stessa spasmodica ricerca di un senso per cui vivere, di un segno da tramandare. Ieri, coi tanti spettacoli vissuti assieme, oggi in questa nuova, meravigliosamente difficile, avventura. Ma noi due non bastavamo di fronte all’enormità dell’impresa. E così si sono uniti a noi due compagni di ventura: Letizia Russo, autrice teatrale, intellettuale originale, unica, e Fausto Malcovati, uno dei più grandi conoscitori della lingua e della letteratura russa in Italia., che ci ha aiutati a distinguere, a conoscere, a tradurre, a tradire senza “violare” l’opera dell’immenso autore russo».

«Penso sia una grande opportunità il confronto con un testo così importante», raccontava Fausto Russo Alesi prima del debutto al Teatro Sociale, «I fratelli Karamazov è un  capolavoro sterminato e il percorso che abbiamo deciso di intraprendere si concentra nel raccontare uno dei protagonisti, con i suoi conflitti e le sue debolezze, “un uomo” che si interroga sui quesiti più complessi della vita e sui limiti della natura umana. Quindi, con Ivan abbiamo la possibilità di farci, insieme al pubblico, delle domande importanti. Quello che mi interessa molto è riflettere proprio sulla debolezza umana, su ciò che l’uomo deve affrontare nel rapporto con la vita e con se stesso. Nel testo ogni parola, ogni frase è un cassetto da aprire per vedere cosa c’è dentro: “salvateci da noi stessi” è una di queste. In queste parole è racchiuso molto del lavoro su cui dovrò concentrarmi».