Favole al telefono, letture teatrali online. Così “Teatro A” riempie il tempo “sospeso”

«Non ci siamo mai davvero fermati : per noi riapertura significa chiudere il computer e ritornare alle attività in presenza». Micaela Vernice, 36 anni, attrice e giornalista, di Azzano San Paolo, fa parte dell’associazione Teatro A, nata nel 2017, che propone sul territorio corsi, letture, performance, spettacoli per tutte le età, oltre a progetti per persone fragili. « In questi giorni abbiamo fatto la prima prova in presenza tutti assieme. È stato meraviglioso: ci stiamo preparando per le proposte estive, speriamo che la gente risponda positivamente ». 

Durante il lockdown  tante proposte on line per non perdere il valore umano del teatro

«Per noi l’ultimo anno è stato intenso – continua – : abbiamo spostato tutte le nostre attività on line. Oltre al valore artistico, crediamo fortemente nel valore umano del teatro. È stato spontaneo non fermarsi, ma sfruttare al meglio e positivamente gli strumenti che la contemporaneità ci offre e portare avanti le nostre attività, sia come gesto nei confronti dei nostri corsisti, sia per chi aveva voglia di trovare nel teatro un sorriso, un sostegno, una forma di solidarietà ». Numerose le proposte : da « Una poesia al giorno »; alla pubblicazione di ritratti di donna, mini biografie femminili  ; mini laboratori fotografici ; letture per bambini, sia in versione audio con delle favole della buonanotte che con delle letture fatte tramite Google meet. Tra le proposte di maggior successo rientra « Teatro A racconta » : « Ispirati dalle favole al telefono di Rodari, abbiamo proposto di chiamarci e raccontavamo una storia. Un’iniziativa che non abbiamo inventato noi, e che è stata pensata anche da tante realtà teatrali e non : è stato bello questo sentire comune, questa reazione generale. Un progetto che a fine 2020 è stato sostenuto dal Comune di Azzano S. Paolo : in collaborazione con la biblioteca abbiamo dato il via all’iniziativa « Pronto?Ascolta una storia «  , aperta alla cittadinanza, per la quale abbiamo avuto riscontro soprattutto dalle Rsa e dal centro Sid, Servizi integrati disabili di Azzano S. Paolo. Con questi ultimi abbiamo proposto di trasformare la favola al telefono in videochiamata. Con il Sid abbiamo realizzato la videostoria di Ulisse in varie puntate mentre con la Rsa di Azzano S. Paolo abbiamo anche letto dei passi tratti da « I promessi sposi », su richiesta di una signora. Ora queste videoletture, in cui vi è interazione con chi ci ascolta,  continuano con la Rsa S. Francesco di Bergamo e il Centro Diurno Intergrato di Treviolo « Arioli Dolci ». Il progetto « Pronto ? Ascolta una storia » ha previsto anche un corso di formazione, gratuito, per diventare volontari lettori : dieci ore intense di apprendimento di nozioni della lettura espressiva, a cui han preso parte una decina di persone. E ancora un audiolibro a puntate e un progetto con alcune studentesse dell’istituto superiore Betty Ambiveri, condotto con l’attore e regista Max Brembilla. Sempre con quest’ultimo, un corso avanzato di teatro on line, ora di nuovo in presenza, e un corso per bambini e ragazzi dalla quinta elementare alla terza media.  « La gente ha risposto bene alle nostre proposte : ci ringraziavano per quanto stavamo facendo e per il nostro impegno ». 

Per la ripartenza,  una rassegna nei cortili sulle leggende della tradizione bergamasca

Per i prossimi mesi, diverse le iniziative in programma, perlopiù ad Azzano S. Paolo : « Non abbiamo ancora scelto il titolo di questa rassegna, e la stiamo definendo in questi giorni, ma andremo in alcuni luoghi del paese e porteremo storie e leggende della tradizione bergamasca e regionale, con il pubblico davanti a noi, ma anche affacciato a finestre e balconi. Ci saranno poi due letture di narrativa sportiva  e, per il terzo anno, dei racconti al ParcoBaleno ».

Tante soddisfazioni e la speranza che il teatro venga proposto nelle scuole in modo continuativo

« Le soddisfazioni negli ultimi mesi sono state parecchie : in primis il fatto che il Comune di Azzano ci ha sempre sostenuto. Inoltre le persone han voglia di questo tipo di arte, di partecipare, immergersi nella fantasia. E’ bellissimo vedere che i bambini non vedano l’ora che arrivi il momento del teatro o gli anziani chiedere quando sarà la prossima volta che ci incontreranno. Spero che dopo questo periodo sia chiaro come come il teatro sia una forma d’arte importantissima per le persone di tutte le età e mi auguro che venga proposto nelle scuole, non in orario extrascolastico, ma che possa rientrare a pieno titolo nel percorso didattico».