Cre Longuelo: la sfida di creare legami tra realtà e generazioni diverse

Quello di Longuelo è un Cre diffuso ed intergenerazionale. «Per il secondo anno di fila, oltre che dalla parrocchia, è promosso anche dalla Rete di quartiere (una di quelle formazioni sociali composte da vari soggetti che collaborano attivamente al benessere della propria comunità) – spiega Rolando Magrini, coordinatore dell’oratorio di Longuelo -: questo passaggio è significativo per comprendere la morfologia della nostra proposta estiva».

Il Cre Longuelo, iniziato il 15 giugno, durerà nove settimane, di cui «sette tra giugno e luglio, mentre le altre due saranno a settembre, impiegate principalmente come pre-scuola, per rispondere all’esigenze delle famiglie». L’attività estiva è strutturata sfruttando tutto il territorio del quartiere. «Oltre che dell’oratorio, disponiamo di alcuni parchi, la scuola Nullo e il Polaresco. È un Cre diffuso perché ci saranno diversi spazi per ciascuno dei vari piccoli gruppi. In questo modo evitiamo assembramenti, ma riusciamo comunque a creare dei rapporti relazionali stretti. Inoltre, data la nostra posizione, abbiamo pensato ad alcune uscite nei paraggi, come Città Alta, Astino e il Parco dei Colli».

Il programma estivo longuelese è anche intergenerazionale. «Perché, oltre alle attività per gli animati, ci saranno delle proposte anche per gli animatori adolescenti. Dei laboratori per tutti i gusti: dal filmmaking alla danza hip hop. Un campagna di comunicazione sociale assieme alla Fondazione Bernareggi, alcune uscite in bicicletta e, a luglio, quattro weekend in montagna: due per le famiglie dei bambini del Cre, due per gli adolescenti (a quest’ultimi è rivolta anche la vacanza di agosto: una quattro giorni lungo la Via Mercatorum)».

Nel Cre Longuelo sono impegnate circa 200 persone. «Facendo una stima, abbiamo 120 iscritti, 50 animatori e 15 educatori. Il bilancio è buono. Di settimana in settimana, le famiglie rinnovano l’iscrizione dei loro figli al Cre perché ci riconoscono che tornano a casa contenti. Già quando avevamo aperto l’oratorio a maggio, si era subito riempito. C’era tanta voglia di socializzare. Questo spirito è stato confermato anche per le attività estive».