Rifugio Benigni, una piramide per ricordare il vescovo Roberto Amadei

Amadei
Il vescovo Roberto Amadei sulle Dolomiti con alcuni preti

È risaputa la grande passione nutrita dal vescovo Roberto Amadei, maturata fin da giovane seminarista, verso le montagne, che amava percorrere con lunghe camminate, attratto dalle bellezze naturali e dall’atmosfera spirituale che offre il silenzio sui monti.

Nel contesto dei ricordi di questa passione e della stima e amicizia che li ha uniti a lui, una quindicina di sacerdoti bergamaschi (fra cui l’allora segretario vescovile monsignor Alessandro Locatelli) e alcuni amici, insieme al vescovo di Vigevano Maurizio Gervasoni, giovedì 5 agosto saliranno al Rifugio Benigni (2.222 mt), a Ornica, in Alta Valle Brembana, per inaugurare una piramide che ricorda l’amore di monsignor Amadei verso la montagna.

Sarà collocata a circa un centinaio di metri dal rifugio, vicino alla sfera chiamata «Rosa dei venti» che indica le vette circostanti. Sulla piramide sono state incise due frasi del vescovo che ha guidato la nostra diocesi dal 1991 al 2009: «Auguro a tutti di amare la montagna»; «La strada della vita non è solo discesa. E le vette faticose da raggiungere… le sole capaci di mostrarci la preziosità dell’esistenza e l’essenziale per la vita».

Monsignor Amadei e l’amore per la montagna

«Queste frasi — racconta don Cesare Passera, parroco di Brembate Sotto, uno dei sacerdoti che parteciperanno all’evento — erano molto care al vescovo Amadei. Il nostro gruppo di amici della montagna ha pensato che fossero le più adatte a essere riprodotte sulla piramide. Monsignor Amadei è stato un grande appassionato della montagna fin dai tempi del Seminario. Una passione conservata anche da vescovo: quando i numerosi impegni dell’ufficio episcopale lo permettevano, si ritagliava la gioia di una escursione sulle nostre Orobie, ma anche sulle Dolomiti.

La piramide in memoria di mons. Amadei

“Un segno di riconoscenza per il bene che ci ha donato”

Condivideva le camminate con un gruppo di amici, preti, religiose e laici che vogliono ricordarlo con una stele, che abbiamo chiamato piramide, in segno di riconoscenza per tutto il bene che il vescovo alpinista ci ha donato con la sua presenza e l’esempio della vita».

La scelta del Rifugio Benigni non è stata casuale. «È un luogo simbolico — aggiunge don Passera — perché è stato spesso scelto dal vescovo Amadei come meta delle sue escursioni per la bellezza del posto e per l’ampio panorama che questo balcone naturale offre agli appassionati con uno sguardo mozzafiato sul monte Disgrazia e sul massiccio del  Bernina».

Il programma dell’inaugurazione (aperta a tutti) prevede alle 11 la Messa all’aperto, nei pressi della piramide, presieduta dal vescovo Gervasoni e concelebrata dai sacerdoti presenti. Al termine, benedizione della piramide, alla presenza delle autorità e dei rappresentanti del Cai. In caso di cattivo tempo l’inaugurazione sarà rimandata in data da decidere.