Olimpiadi, negli sport di squadra chi sa fare gruppo fa la differenza

Le Olimpiadi sono l’apoteosi dello sport e lo sport è spesso l’emblema della vita di tutti i giorni: gioie e dolori, fatica e sacrifici, altalena di emozioni che a fatica si riesce a fermare e mettere in equilibrio. Ed è questo il bello del gioco, ma anche il “brutto” perché in questo girotondo di sentimenti c’è sempre un vincitore ed un vinto.

Tutto questo è stato riassunto nella giornata di oggi con gli italiani in gara che ci hanno fatto saltare sul divano e fatto sprofondare sdraiati per terra con le mani sul volto e gli occhi increduli. Sì, perché se di prima mattina (italiana) è arrivato il quinto oro della spedizione con il duo formato da Ruggero Tita e Caterina Banti e poco dopo il quartetto dell’inseguimento su pista (parliamo di ciclismo) ha staccato il biglietto per la finale con il record del mondo poi sono arrivate due batoste: nel giro di pochi minuti, alla vigilia del pranzo, la Nazionale di basket e quella di volley sono state eliminate ai quarti.

Facciamo che la batosta è una e mezza, perché il basket a Tokyo ci era arrivato per miracolo e ha ceduto solo nel finale ai più quotati francesi. Per quanto riguarda il volley invece, sconfitto dalla più modesta Argentina al tie-break, le giustificazioni sono poche: era un avversario alla portata, ma un atteggiamento un po’ troppo sicuro e superficiale ha impedito agli azzurri di andare avanti. Certo, gli argentini hanno messo in campo tutto il loro cuore mettendo in mostra una difesa straordinaria, sembrava dovessero difendere la propria nazione, non una palla che non doveva cadere sul loro campo.

Ebbene, cosa ci dice questa mattinata al di là di queste emozioni così diverse eppure concatenate? Che negli sport di squadra ancor più che in quelli individuali il senso di appartenenza, abnegazione, condivisione, supporto reciproco, grinta, umiltà e collaborazione fanno la differenza. Non importano i singoli e la storia, i precedenti e i pronostici: vince chi è più coeso. Ce lo hanno dimostrato gli Azzurri del calcio vincendo gli Europei, ce lo hanno dimostrato Tita e Banti che, parole loro, hanno spiegato di aver vinto perché sono in totale sincronizzazione. Ce lo hanno dimostrato i ragazzi del basket che hanno dato tutto e ancora di più pur di provare il miracolo uscendo dal campo sconfitti, ma con onore. Ce lo hanno dimostrato quelli del ciclismo con un Filippo Ganna strepitoso che negli ultimi metri si è caricato sulle spalle tutto il peso della squadra e ha rimontato i neozelandesi (a proposito del bello delle rimonte, ricordate?). E ce lo hanno dimostrato, al contrario, quelli del volley che sono partiti forte, si sono adagiati, sono stati messi sotto, si sono disuniti e a quel punto non hanno potuto fare altro che sdraiarsi sul campo, in lacrime, a rimuginare sull’occasione mancata.

Un mantra quello del “bisogna fare gruppo” che però torna prepotentemente ad ogni occasione sempre più attuale e dimostrativo.