Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana: partire è un viaggio dentro il proprio io

“Partire è anzitutto uscire da sé. Rompere quella crosta di egoismo che tenta di imprigionarci nel nostro io”

Helder Camara, “Camminiamo la speranza”

Probabilmente se dovessi raccontare l’esperienza di un viaggio, di un cammino, utilizzerei proprio queste frasi al contrario. 

Siamo così sicuri che partire sia un “uscire da sé”? Mi verrebbe da dire che partire sia più che altro il coraggio di entrare dentro di sé, scendere nelle profondità del nostro io, mettersi in ascolto, osservare, attendere che dall’abisso salga un suono, una domanda, un desiderio, una luce. È l’occasione propizia per ritrovare me stesso, capire chi sono, cosa cerco, chi desidero diventare; trovare armonia tra il tutto che mi abita e il tutto che mi circonda. 

Forse più che egoismo è amore verso sé stessi, amore per quella libertà di voler essere persone autentiche, amore che ci spinge a cercare con tutte le nostre forze la verità nascosta in noi che ci imprigiona finché non viene alla luce.

“E’ possibile viaggiare da soli. Ma un buon camminatore sa che il grande viaggio è quello della vita ed esso esige dei compagni”. 

Sono proprio loro, i compagni di cammino che la vita offre, ad aiutarmi a far emergere il mio vero io, dandomi così la possibilità di un’ulteriore scelta: cosa farne?

Come dice ancora Helder Camara:

“Beato chi si sente eternamente in viaggio e in ogni prossimo vede un compagno desiderato”. 

Suor Chiara Bottazzi