Catechesi in ripartenza. Guardando al futuro con speranza e coraggio

Cappella dell'Oratorio di Borgo Santa Caterina

Ci siamo. Finalmente la vita degli Oratori riprende a pieno ritmo. Dopo un’ottima estate e il mese di settembre, con momenti aggregativi per le comunità che hanno avuto il profumo della ripartenza, con le persone contente di tornare a stare insieme, con la scuola in presenza che ha costituito una benedizione per ragazzi e docenti, ora anche le attività di Oratorio, dopo un anno e mezzo tormentato, riprendono il percorso interamente in presenza.

Il tempo trascorso, soprattutto nei lunghi mesi di chiusura delle nostre strutture, non è stato tempo perso, ma è stato occasione per riflettere seriamente sulla catechesi, la sua funzione e la sua impostazione.

Chiaramente, sono emerse posizioni diverse, da quelle più legate alla catechesi tradizionale, con incontro settimanale di stampo contenutistico/dottrinale, a quelle che prediligono uno stampo più esperienziale, dove il sapere si connette all’esperire e il saper fare, insieme.

Trovare un equilibrio tra conoscenze, liturgia e carità

A Grumello del Monte si è lavorato molto, in questo anno e mezzo, per cercare una forma catechistica che, alla luce dei documenti della Chiesa e delle parole del Papa, che più volte si è espresso sul tema, provasse a cercare il miglior equilibrio possibile tra le conoscenze dottrinali, oggi ancor più necessarie di ieri (è utopico pensare che i bambini abbiano già un sostrato di conoscenze in tema catechistico acquisito in famiglia), la liturgia e la carità.

Dal lavoro è scaturito uno schema che quest’anno proveremo a mettere in campo: provo a illustrare il percorso, facendo riferimento alla catechesi delle tre classi della scuola secondaria di primo grado.

La catechesi inizierà a fine ottobre con 6 incontri specifici per la classe, in settimana, che pongano al centro la tematica fondamentale dell’annata: si tratta quindi di incontri legati al “sapere” della fede, seppur affrontati nel modo meno scolastico possibile (la tentazione della scheda da leggere è sempre in agguato.. del resto, è una soluzione facile e immediata).

La preghiera del martedì e la Messa festiva

Nel tempo forte dell’Avvento, non ci saranno incontri in settimana, ma i ragazzi vivranno la catechesi in due momenti: alla preghiera del martedì mattino, alle 7,20, prima della colazione insieme e del cammino verso la scuola e … la domenica a Messa, nella quale avremo cura, lavorando sui testi delle letture delle domeniche di Avvento, di fissare l’attenzione sui temi fondamentali a livello catechistico, celebrando insieme l’Eucaristia.

A gennaio/febbraio, i ragazzi vivranno, grazie alla disponibilità di don Fabio, che in parrocchia lavora molto nell’ambito Caritas, incontri formativi sulla carità, che permetteranno loro, in collaborazione con la Caritas Diocesana, di sperimentare attivamente azioni caritative a servizio di chi ha più bisogno e del nostro Oratorio (anche aiutare le signore delle pulizie è carità!).

Ragazzi e famiglie sono i veri protagonisti del cammino

Nel tempo quaresimale, come nel tempo di Avvento, i ragazzi vivranno la preghiera del mattino e lavoreranno in particolare sulle liturgie domenicali, con l’aggiunta delle Via Crucis, che i diversi gruppi parrocchiali e di oratorio proporranno i venerdì sera.

Due incontri, dopo la quaresima, che potranno anche consistere in un’uscita insieme per conoscere un luogo significativo, attinente alla tematica trattata durante l’anno catechistico, concluderanno il percorso. Nel mese di maggio verranno celebrati i sacramenti dell’Iniziazione cristiana. È un modello catechistico buono? Sarà da rivedere, da cambiare in parte, da scartare e costruire di nuovo? Lo dirà l’esperienza e lo diranno le famiglie con i ragazzi, protagonisti principali della catechesi.

Da parte di noi catechisti, dovrà esserci il massimo impegno e tanta passione, per testimoniare la gioia della fede. Sarà importante che chi fa più fatica con questa nuova impostazione non parta prevenuto, con l’atteggiamento di una “profezia che si autoavvera”, perché, in quel caso, a far andare male la proposta non saranno le criticità della proposta, ma l’avversione di chi propone.

Abbiamo bisogno di entusiasmo, dopo un lungo periodo di fatica! E se qualche genitore vorrà unirsi a noi, per portare la sua testimonianza e condividere la sua fede (essere catechista è innanzitutto questo!), lo aspettiamo a braccia aperte!