“Bergamo casa accogliente”, azioni concrete per aiutare le famiglie afghane (e non solo) nei Cas

Un progetto per aiutare le famiglie afghane – ma non solo – presenti nei CAS (Centri di Accoglienza straordinaria) sul territorio di Bergamo: si tratta di “Bergamo casa accogliente”, di cui il Comune di Bergamo è ente promotore, Cesvi Fondazione onlus capofila, in sinergia con altre realtà del territorio con con cui Cesvi ha siglato a sua volta specifici accordi di collaborazione: Fondazione Casa Amica, Fondazione Diakonia, Consorzio SolCo Città Aperta e Cooperativa La Fenice Onlus.  In considerazione dell’emergenza umanitaria sorta a seguito alla presa di Kabul da parte dei talebani nello scorso agosto, il Comune di Bergamo e Cesvi Fondazione Onlus hanno infatti firmato a fine settembre un accordo finalizzato alla realizzazione di un’iniziativa di raccolta fondi per finanziare attività progettuali necessarie all’accoglienza di richiedenti asilo nella provincia di Bergamo.

“Abbiamo scelto di non rispondere solo attraverso i nostri servizi standardizzati – riferisce Marcella Messina, assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo –, dato che si tratta di situazioni inedite da gestire, ma di aprirci alla comunità. La risposta all’accoglienza può avvenire infatti soltanto all’interno della stessa comunità, attraverso tutte le forme di civismo e attivismo che si possono generare nella città. E’ un progetto possibile solo se la comunità non ci lascia soli. Bergamo Casa Accogliente agisce sulla ‘filiera corta sociale’, dove la contiguità tra chi offre e chi riceve da reale diventa anche ideale e i legami si trasformano in risorse utili a sopperire non solo alle esigenze materiali di una parte, ma a quelle culturali e umane di tutti”.

49 gli afghani attualmente presenti nei CAS della Bergamasca, portando a 34 il numero di nuclei famigliari inseriti nel sistema di accoglienza prefittizio. Un sistema che ospita non solo afghani, ma anche famiglie tunisine (5), e 18 di altre nazionalità, tra le quali Camerun, Costa d’Avorio e Nigeria, per un totale di 109 persone, delle quali 42 minori, 65 giovani – adulti e 2 over 65, distribuite su 26 strutture differenti in 19 Comuni della Provincia di Bergamo. “Cesvi in passato è stato presente in Afghanistan –  dichiara Alberto Barenghi, Head of National Programmes Unit -, per questo motivo e per la nostra esperienza nell’ambito dell’accoglienza ci siamo attivati subito. Con questo progetto metteremo in campo la nostra esperienza consolidata e pluriennale nel gestire in maniera rapida ed efficiente le situazioni di emergenza. Ci attiveremo sul lato della gestione della raccolta fondi e coordineremo i vari gruppi di lavoro per cercare di offrire nuove soluzioni abitative, anche per quanto riguarda la post accoglienza e il dare risposta nell’ambito del lavoro. Crediamo inoltre che solo una presa di responsabilità condivisa possa rendere questo intervento efficace e con una visione di lungo periodo, vera chiave per l’integrazione”. Sottolinea Don Roberto Trussardi, Direttore Diakonia – Caritas: “Per Caritas bergamasca aderire a questo progetto significa ribadire che accogliere vuol dire innanzitutto fare sentire a casa e “benvenuti” quanti arrivano da lontano, sostenendoli attraverso le comunità e i numerosi volontari che le abitano; significa promuovere l’integrazione favorendo lo sviluppo di relazioni positive nei diversi territori; infine, significa fare in modo che ognuno “trovi casa” in quanto luogo di protezione, fisica e degli affetti, e in quanto spazio dal quale partire per iniziare un percorso di appartenenza”.

Tre le linee di azione: in primo luogo, provvedere ai costi inerenti all’acquisto di materiali connessi all’istruzione per i minori e per gli adulti, alle spese mediche non coperte dal servizio sanitario e al supporto psicologico in caso di necessità di rielaborare i traumi vissuti. La seconda azione riguarda la costruzione di legami comunitari tra le famiglie ospitate e le famiglie locali, in terzo luogo la ricerca di servizi abitativi adeguati e il favorimento di percorsi di inserimento lavorativo o di formazione, appoggiandosi a progetti già esistenti presso la rete dei partner di progetto. Oltre alla raccolta fondi, sono stati lanciati due appelli alla cittadinanza di Bergamo, rivolti a chi voglia mettere a disposizione gratuitamente sia appartamenti inutilizzati (qui l’appello) che il proprio tempo per aiutare queste famiglie nell’inserirsi in questo nuovo contesto sociale (qui maggiori dettagli). 

Per le donazioni:

Conto corrente intestato a Cesvi Fondazione Onlus (iban: IT64Z0306911166100000011550 ) c/o Banca Intesa Spa VIA CAMOZZI,27 – 24121 BERGAMO.