“Il tempo rimasto” al Conca Verde un viaggio nel passato, un film di voci e d’ascolto

Cinema d’autore al Conca Verde, dove il 21 e il 24 gennaio è in programma la proiezione de “Il tempo rimasto» di Daniele Gaglianone (ZaLab Film, Italia, 2021, 89′). Venerdì 21 il regista Gaglianone sarà presente in sala per dialogare con il pubblico alla fine della proiezione (biglietti euro 7,5-6,5). Lunedì 24/1 replica proiezione (ingresso 6,00 – 5,50). Sono validi gli abbonamenti da 3, 6, 9 ingressi validi un anno, tutti i giorni, in tutte le sale. Prevendite qui https://sas.18tickets.it/

Il protagonista di questo film è il tempo, rimasto nelle pieghe della vita. È un film su dei bambini e dei giovani che ora, con le rughe disegnate sul viso, ritornano indietro, a volte come se fossero di nuovo là dove sono stati. In questa distanza che cerca di annullarsi abita il confronto fra il tempo che resta e quello che resterà. Una riflessione sulla vecchiaia e su cosa si può scoprire guardandosi in questo specchio. Un lungo percorso di ascolto e di incontri attraverso l’Italia, alla ricerca di un mondo “fino a ieri” che a volte appare remotissimo, a volte stranamente presente.

Trailer:

Daniele Gaglianone nel 1998 è lo sceneggiatore e l’aiuto regista di Gianni Amelio in “Così ridevano”. Uno dei suoi lavori più conosciuti è poi “I nostri anni”, del 2000 e presentato l’anno successivo al Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. Tra le altre opere più note ci sono “Nemmeno il destino” presentato alla Mostra di Venezia 2004, “Pietro” del 2010, e “Ruggine” con Filippo Timi, Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea e Valeria Solarino. Nel 2013 sempre con Mastandrea, realizza “La mia classe”. “Il tempo rimasto” è il suo nuovo lavoro, un docufilm: “più che video interviste – come scrive Raffaella Giancristofaro su MyMovies.it -, quelle di Il tempo rimasto sono veri e propri “ascolti” di persone anziane che ricordano. Ascolti perché viene dato loro il tempo non solo di rievocare e riferire i piccoli e grandi fatti delle proprie vite, ma anche di ripetersi, esplicitare, concedersi le pause scaturite da un’emozione”.