I soldati prigionieri nei campi nazisti: un pezzo di storia di Aviatico e Colere

Un lavoro di ricerca sulle tracce degli internati militari italiani (Imi). L’impegno di Maurizio Monzio Compagnoni, referente dell’Anrp (l’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento, dalla guerra di liberazione e i loro familiari) per i comuni dell’ex distretto militare di Bergamo, ha permesso di individuare i nominativi di diversi soldati di Aviatico e Colere, che durante la Seconda Guerra Mondiale sono stati prigionieri nei campi nazisti.

Da lì, tramite la collaborazione con persone dei due paesi, si è riusciti a risalire alle famiglie di alcuni di questi combattenti, informandole della possibilità di richiedere e ottenere la Medaglia d’Onore, riconoscimento ai militari e civili italiani deportati o internati dai tedeschi. Tant’è che 48 dei militari di  Aviatico e Colere sono stati insigniti dell’onorificenza, durante il Giorno della Memoria dello scorso 27 gennaio.

Soldati catturati e deportati dopo l’8 settembre

Gli Imi sono i soldati italiani catturati, rastrellati e deportati subito dopo l’8 settembre 1943, giorno dell’Armistizio, perché non hanno accettato di continuare a combattere nelle file tedesche: «Il mio impegno di ricerca vuole portare alla conoscenza di tutti queste storie, troppo spesso abbandonate e dimenticate – ha spiegato Maurizio Monzio Compagnoni -. Si tratta di patrioti volontari della libertà, che con le loro decisioni hanno permesso all’Italia di liberarsi dai nazifascisti».

Gli Imi di Aviatico che hanno ricevuto la Medaglia d’Onore sono: Massimino Cantini (9/8/1923), Pietro Cantini (22/2/1915), Artemio Cantini (25/2/1915), Carlo Carrara (23/2/1924), Fausto Carrara (24/3/1916), Fermo Carrara (14/12/1918), Martino Carrara (9/12/1918), Nunzio Carrara (25/4/1918), Valerio Carrara (12/2/1923), Costante Cuter (12/1/1918), Mauro Cuter (6/10/1919), Angelo Dentella (17/9/1917), Stefano Dentella (16/12/1921), Angelo Martinelli (4/7/1923) e Tommaso Martinelli (14/3/1916). Quelli di Colere sono: Ignazio Belingheri (2/12/1909), Luigi Belingheri (28/8/1908), Manfredo Belingheri (4/3/1923), Marco Rocco Belingheri (3/3/1919), Paolo Belingheri (9/11/1922), Amadio Giovanni Bendotti (13/8/1921), Luigi Bendotti (19/5/1912), Mansueto Bendotti (10/12/1923), Ambrogio Bettineschi (4/6/1921), Battista Bettineschi (14/7/1923), Fiorino Bettineschi (10/9/1923), Giovanni Maria Bettineschi (12/11/1923), Angelo Giuseppe Lazzaroni (19/3/1923), Giovanni Maria Lazzaroni (24/7/1923), Giovanni Lazzaroni (18/19/1922), Giovanni Lazzaroni (12/11/1924), Giovanni Assuero Lazzaroni (16/4/1919), Martino Lenzi (19/8/1923), Amadio Piantoni (30/7/1917), Amadio Piantoni (25/1/1923), Domenico Piantoni (2/9/1923), Egidio Piantoni (8/2/1921) e Pietro Elia Piantoni (21/7/1922).

Le ricerche concentrate nel periodo dal 1943 al 1945

«Ho fatto ricerche in diversi archivi tra Bergamo e la Germania, prendendo in esame il periodo che va dal 1943 al 1945 – ha aggiunto Monzio Compagnoni -. A Colere, ad esempio, c’è Florino Bettineschi: nato nel 1923, contadino prima e poi, dopo lo scoppio della guerra, alpino mitragliere, è catturato dai tedeschi il 9 settembre del 1943.

Deportato in Germania, è internato inizialmente nello Stammlager VIII C Sagan, dove ha scritto per la prima volta una lunga lettera alla madre, per portarla a conoscenza del fatto di essere insieme ai due fratelli Mario e Giovanni Lenzi, a quattro soldati di Azzone e uno di Dezzo di nome Angelo Bettoni. Successivamente viene spostato nella città di Darmstadt in Assia: lì è liberato dagli Alleati.

Il 5 luglio 1945 è rientrato in Italia. Tra quelli di Aviatico c’è Tommaso Martinelli: classe 1916, contadino, parte del battaglione alpino “Val Camonica”.

Ha partecipato alla guerra sul fronte Occidentale, nei Balcani e poi in Russia. Rimpatriato in Italia per malattia è poi catturato dai tedeschi l’8 settembre: deportato in Germania, è internato nel Stammlager X Amburgo Lokstedt con i compaesani Massimo Cantini, Raffaele Cantini, Dante Carrara, Martino Carrara. Successivamente liberato dagli Alleati, è rientrato in Italia».

Un pezzo significativo della memoria dei paesi

Monzio Compagnoni ha collaborato con le realtà locali, come l’amministrazione comunale di Aviatico e gli alpini di Colere, che hanno effettuato le ricerche dei parenti degli Imi.

«Abbiamo voluto ricordare gli internati nei campi nazisti all’interno di una rivisitazione della memoria del nostro paese, approfondendo anche il periodo della Prima Guerra Mondiale, per poi arrivare alla Seconda con la figura di don Giovanni Carrara di Amora, morto nel bombardamento di Colzate e su cui a breve uscirà un volumetto, e quella dei giusti di Ama, ovvero la vicenda di cinque famiglie ebraiche ospitate nella frazione di Aviatico dal 1942 al 1945 – ha raccontato Mattia Carrara, sindaco di Aviatico -. Le ricerche dei parenti degli Imi sono state condotte dall’ufficio Anagrafe comunale e dalla storica Aurora Cantini, che ha recuperato diversi contatti: non è stato facile perché il nostro paese è stato interessato da un forte emigrazione nel dopoguerra. Molte famiglie non erano nemmeno a conoscenza che i loro antenati avessero subito la tragica esperienza dell’internamento».

Un riconoscimento alle famiglie: la medaglia d’onore

«Abbiamo aderito alla proposta di Maurizio Monzio Compagnoni perché crediamo sia giusto far ricevere un riconoscimento ai parenti degli internati che hanno sofferto chissà cosa durante l’internamento – ha spiegato Aronne Belingheri, capogruppo degli alpini di Colere -. Sono stati strappati dalla loro terra e dai loro cari e trattati come  bestie dai nazisti. Purtroppo non se ne faranno nulla di queste medaglie, ma almeno i loro figli o nipoti, potranno ricordarli con commozione guardando il riconoscimento. Siamo riusciti a risalire ai parenti degli internati grazie a Ezio Belingheri, dipendente comunale dell’ufficio Anagrafe di Colere e alla sua memoria storica».

Monzio Compagnoni ha concluso con un appello: «In questi due paesi ci sono ancora degli Imi di cui non è stata rintracciata la parentela». Si tratta, ad Aviatico, di Luigi Aristolao (20/6/1906), Luigi Acerbis (11/9/1912), Antonio Aristolao (1/4/1922), Alessandro Cantini (18/7/1918), Raffaele Cantini (21/11/1913), Elia Cantini (8/2/1923), Angelo Carrara (24/9/1921), Vincenzo Carrara (11/9/1915), Dante Carrara (1/10/1914), Flaminio Carrara (30/1/1915), Francesco Carrara (9/7/1899), Francesco Carrara (17/4/1904), Jean Carrara (16/4/1895), Lino Carrara (2/9/1915), Pietro Carrara (21/11/1905), Rinaldo Carrara (6/6/1925), Silvio Carrara (25/11/1924), Zaccaria Carrara (13/10/1914), Luigi Carrara (4/6/1912), Martino Carrara (23/7/1915), Zaccaria Carrara (21/5/1912), Giuseppe Carrara (27/9/1911), Giuseppe Cuter (11/10/1921), Giovanni Dentella (13/3/1891), Gerardo Mosca (11/12/1915), Agostino Ratti (11/7/1909). A Colere mancano all’appello Rodolfo Belingheri (1/9/1914), Francesco Belingheri (16/12/1919) e Giacomo Lazzaroni (14/5/1921).