Quel che resta del soggetto: i nuovi confini dell’individuo nell’incertezza del presente. Un convegno in Seminario

Quali sono le caratteristiche dell’umanità e dell’uomo? “Oggi è possibile pensare solamente entro il vuoto dell’uomo scomparso – scrive il filosofo Michel Foucault – : Questo vuoto, infatti, non costituisce una mancanza; non prescrive una lacuna da colmare. Non è né più né meno che l’apertura di uno spazio in cui finalmente è di nuovo possibile pensare”.

Si addentra nei confini sfumanti della definizione dell’individuo il convegno “Quel che resta del soggetto” promosso dalla Scuola di Teologia del Seminario Giovanni XXIII di Bergamo su “Quel che resta del soggetto”. I lavori proseguono domani e il 30 marzo dalle 9,30 alle 12,30.

Cecilia Costa, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università Roma 3, ha tenuto la relazione inaugurale sul tema “Sacralizzazione del sé, crisi della soggettività e transumanesimo nell’immaginario delle serie televisive”.

Guarda il video della prima giornata su YouTube sul canale di Formazione teologica Bergamo:

La “dissolvenza” delle ragioni universali

Ha delineato alcune linee del contesto culturale generale in cui le serie tv si collocano: “Oggi si assiste a una dissolvenza delle ragioni universali rispetto alla vita immediata del singolo. La situazione attuale ha eletto alcune forme di consumismo a categorie esistenziali. Il consumo riguarda anche le esperienze, le amicizie, le idee, i desideri. C’è una rottura dell’individuale e dei singoli soggetti dall’equilibrio sociale. Si sono diffusi un politeismo e un orizzontalismo dei valori. Se non rapportati a un centro di orientamento diventano tutti uguali e si perde la percezione dei confini del bene e del male”.

La professoressa costa si è concentrata su alcune serie tv americane come “Le regole del delitto perfetto”, “Transparent” e “Breaking Bad” mostrando che “raccontano di identità decostruite, che denotano infelicità, indifferenza e delusione rispetto a se stessi”. Le serie contengono alcune provocazioni, sia negative sia positive. Da un lato mettono in evidenza la tendenza a spingere fino al limite il superamento dei confini del bene e del male, dall’altro comunque in positivo provocano a una riflessione su una dimensione diversa del soggetto.

Il bisogno di ritrovare la dimensione spirituale e comunitaria

Dal punto di vista della fede, ha sottolineato la professoressa Costa, alla crisi si può associare anche un aspetto positivo, “perché quando tutte le coordinate sembrano smarrite c’è invece il massimo bisogno di ritrovare le domande perdute, la dimensione spirituale e comunitaria”.

La seconda giornata del convegno – martedì, sempre dalle 9,30 alle 12,30 – avrà come tema «Il soggetto post-moderno: tra dissoluzione e ripensamento. Le prospettive di Michel Foucault e di Paul Ricoeur»: interverranno come relatori don Claudio Avogadri e don Marco Salvi, della Scuola di Teologia del Seminario di Bergamo.

Segui il video della seconda giornata cliccando qui:

Mercoledì infine, con lo stesso orario, è prevista una relazione della filosofa francese Chantal Delsol, docente emerita dell’Université Paris-Est Marne- la-Vallée, su «La questione del soggetto. L’esempio di Simone Weil». Segnaliamo che per poter partecipare in presenza al convegno, nel rispetto delle norme anti-Covid, è richiesta la prenotazione mediante e-mail all’indirizzo segreteria.teologia@seminario.bg.it; i lavori verranno però anche trasmessi in diretta streaming nel canale YouTube «Formazione Teologica Bergamo».