Diario di Ramadan. “La notte del Destino è migliore di mille mesi”

Come cambia la vita quotidiana dei musulmani durante il Ramadan? La nostra rubrica si propone di raccontarlo “dall’interno” per capire meglio e più da vicino che cosa accade in questo periodo nelle comunità musulmane che vivono tra di noi. L’iniziativa nasce in collaborazione con l’Ufficio diocesano per il dialogo interreligioso di Bergamo: un approfondimento culturale a sostegno della conoscenza reciproca e del dialogo. Protagonista di questo “diario” quest’anno è una giovane di origine marocchina che vive e lavora nella nostra provincia. Leggi qui la seconda puntata.

Siamo giunti agli ultimi dieci giorni del mese del Ramadan. C’è un verso del Corano che dice “La Notte del Destino è migliore di mille mesi” (لَيۡلَةُ الۡقَدۡرِ  ۙ خَيۡرٌ مِّنۡ اَلۡفِ شَهۡرٍؕ ) e per Notte del Destino si intende la notte in cui è sceso il Corano.

Questo versetto ci spiega l’importanza di questo periodo perché non sappiamo precisamente quale è la nottata in cui è sceso il Corano sappiamo solo che è una tra queste ultime dieci che stiamo vivendo. In questi ultimi dieci giorni è vivamente raccomandata la preghiera concepita come riflessione e pausa dalle vite frenetiche che conduciamo al giorno d’oggi con ritmi sfrenati. È raccomandata altresì la beneficenza.

Trascorriamo l’intero anno a lavorare e correre dietro beni materiali, dimenticandoci delle persone più bisognose di noi, arriva questo mese per ricordarci la possibilità che ognuno di noi ha di aiutare l’altro con il minimo indispensabile, in alcuni casi anche solo con una parola dolce. È un mese in cui prima di addormentarci, ripensiamo a ciò che abbiamo fatto durante la giornata e a che cosa possiamo migliorare in noi stessi. Ci rendiamo conto di quante azioni facciamo di cui però solo poche ci vengono riconosciute da Allah, ovvero le note buone azioni. Iniziamo ad impegnarci di più in questo lavoro e rivalutiamo la relazione con l’altro, l’importanza di essere sempre gentili anche con le persone che non conosciamo.