#SeriateAccoglie, la storia di Luca Fumasi: “Abbiamo aperto la porta a una famiglia ucraina”

«Ho comprato questo appartamento lo scorso febbraio. L’idea era quella di darlo in affitto. Poi però la guerra in Ucraina e le immagini drammatiche che vedevo in televisione mi hanno fatto cambiare idea».

A parlare così è il seriatese Luca Fumasi: 41 anni, sposato e padre di due figli, ha deciso di concedere questo suo immobile – al quarto piano di una palazzina in via Buonarroti – ad una famiglia di profughi ucraini, che abiteranno l’appartamento per un anno in uso gratuito.

Un gesto fatto con il cuore. Ci siamo messi nei loro panni

«Un gesto che abbiamo fatto con il cuore: ho pensato che se accadesse a me di trovarmi in una situazione del genere sarei ben contento dell’aiuto di qualcuno», ha spiegato Fumasi, che giovedì scorso ha consegnato le chiavi dell’appartamento (circa 85 metri quadri). A riceverle Svitlana Kundylevska, 41enne di Kamianets-Podilskyi: abiterà in via Buonarroti con i figli Ivan (16 anni) e Zlata (bambina di 7 autistica) e sua mamma Nadia Kvasna (63). Questi quattro profughi, in fuga dalla guerra, sono arrivati a Seriate lo scorso 27 febbraio (mentre il marito di Svitlana è rimasto in Ucraina).

Inizialmente erano ospiti da Tetyana Vavryniv, sorella di Svitlana, da anni residente nella città dell’Hinterland. Ed ora hanno una nuova casa, nell’ambito del progetto #SeriateAccoglie, promosso – per far fronte all’emergenza ucraina – da Comune, parrocchia (SS. Redentore) e Caritas seriatesi, enti che stanno accompagnando Svitlana, sua madre e i figli durante la permanenza a Seriate.

“Ha investito nel bene, scelta forte e impegnativa”

«Grazie a Fumasi, persona dal cuore grande, e a tutti coloro che ci vogliono bene», ha detto Svitlana. «Poteva mettere a reddito l’appartamento ma non l’ha fatto: Fumasi ha investito nel bene e lo ringrazio per questa sua scelta forte e impegnativa», ha commentato Cristian Vezzoli, sindaco di Seriate.

L’assistente sociale Giacoma Mazzara ha raccontato che, «una volta avuta la disponibilità di questo alloggio, abbiamo valutato le richieste dei profughi e abbiamo pensato, come Servizi sociali comunali, che fosse prioritaria la famiglia di Svitlana, essendoci con due minori e, soprattutto, una bambina affetta da autismo, bisognosa dei suoi spazi e di tranquillità».

Pierangelo Algeri della Caritas ha concluso dicendo che «l’appartamento è stato arredato anche grazie ai mobili datici dai cittadini. E con cibo e vestiti che ci donano aiutiamo la trentina di famiglie ucraine presenti a Seriate, compresa quella di Svitlana».