«Ogni opera d’arte è come un frammento sospeso nel vuoto e sta lì, con il suo lessico, con i suoi misteriosi poteri alchemici nell’attesa di incontrare il “bagliore di una pupilla». Sono le parole dell’artista bergamasca Cosetta Arzuffi, sabato scorso è stata inaugurata la sua mostra «L’anima e il tempo – Opere di Cosetta Arzuffi» a Romano di Lombardia, nella Basilica di San Defendente.
Un’esposizione raffinata e suggestiva che raccoglie ben trentuno “opere scelte” e tratte dalla vasta produzione di Cosetta Arzuffi tra il 2000 e il 2021.
«L’anima e il tempo – Opere di Cosetta Arzuffi» è un’iniziativa che nasce «nell’ambito della storica collaborazione con la Fondazione Credito Bergamasco e il Museo di Arte e Cultura Sacra – spiega don Tarcisio Tironi Direttore del Macs – curata dal dottor Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Credito Bergamasco, e dal sottoscritto con due giovani studiose, Sara Carboni che ha realizzato la sorprendente intervista all’artista, che trovate nel catalogo, e Giulia Lazzarini che ha redatto il saggio sulle Wunderkammer di Cosetta Arzuffi».
Per quest’esposizione, don Tironi riporta le parole del dottor Piazzoli: «il nostro impegno rappresenta un atto di ribellione alla banalità e alla superficialità che ci circonda, consentendoci di approfondire temi fondamentali per l’uomo: il suo destino, la sua natura e la sua vocazione; il senso profondo della poetica dell’artista è pienamente in linea con il significato dell’impegno formativo, etico e sociale, che la fondazione sempre pone nelle sue iniziative culturali».
Durante l’inaugurazione, è avvenuto il concerto «Georg Friedrich Händel – Il trionfo di Rinaldo» che è stato offerto dalla Fondazione Credito Bergamasco ed è stato eseguito dall’orchestra barocca di Bergamo Ensemble Locatelli sotto la direttore del Maestro Thomas Chigioni, suo fondatore. «A febbraio – racconta il Maestro Chigioni – c’è stato l’incontro con il dottor Piazzoli e ci è stato proposto di fare un programma per quest’occasione». Prosegue il Maestro Chigioni, «l’anima e il tempo come il titolo di questa mostra sono stati dei temi a lungo affrontati nel corso di tutte le arti e, in particolare, dalla musica con le allegorie, opere dedicate, oratori, soprattutto nel Seicento».
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Sottolinea don Tironi che «il programma di questo concerto è costruito dall’alternanza di due tra le più riuscite composizioni giovanili di Händel (1685-1759), in concomitanza con la sua presenza in Italia, tra il 1709 e il 1712: l’oratorio Il trionfo del tempo e del disinganno e l’opera Rinaldo». Inoltre, l’orchestra Ensemble Locatelli è stata accompagnata da due giovani cantanti liriche già alla ribalta sui maggiori palchi nazionali e internazionali: il soprano Caterina Sala e la contralto Margherita Maria Sala.
Per quanto riguarda la mostra «L’anima e il tempo – Opere di Cosetta Arzuffi» è stata suddivisa in due distinte sezioni. La prima è intitolata «Nei fatti della vita» con diciotto tele di rilevante impatto cromatico e visivo di grandi dimensioni con tecnica mista su tela e una suggestiva stela di legno, pietra e ferro su base di marmo. La seconda è «Wunderkammer» ed è un’inconsueta selezione di dodici piccoli manufatti, prodotti tra il 2016 e il 2017, con vari materiali: si tratta di elaborati plastici e scultorei in legno, bronzo, ferro, alluminio e colore in pigmenti puri.
Lo stile pittorico di Cosetta Arzuffi si basa sull’arte concettuale con un linguaggio misurato e denso di simbologie; dominanti sono i colori e, in particolare, il blu, il giallo e il rosso, ma anche i colori secondari come il nero e il verde.
«La serie Nei fatti della vita rappresenta l’uomo, siamo noi; sono tutte le nostre attività, le nostre azioni, siamo noi che lasciamo l’impronta, noi che rinasciamo e l’obiettivo è rappresentare i vari aspetti della nostra vita», afferma l’artista Cosetta Arzuffi.
La sezione Wunderkammer si presenta, sottolinea la studiosa Giulia Lazzarini, «con dodici opere di una serie che ne vanta quasi trenta e che io ho avuto la fortuna di vedere nel suo studio».
La parola Wunderkammer deriva dal tedesco e significa stanza delle meraviglie e, spiega la studiosa Lazzarini, «ha a che fare con lo stupore e la meraviglia e, a livello storico, nasce a fine 1500, grazie a Ferdinando II, come collezioni dei nobili».
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Cantico dei cantici – Il Narciso e la Rosa, 2016/2017 –
40 x 44,5cm
«Queste collezioni – prosegue la studiosa Lazzarini – sono una raccolta di oggetti chiamata mirabilia, che si differenziavano in categorie: artificiali (dell’uomo), naturalia (della natura), scientifici ed esotici; questo perché la Wunderkammer nasce con lo spirito rinascimentale dell’uomo di ricercare, catalogare e di divulgare conoscenza».
«Le Wunderkammer di Cosetta – aggiunge la studiosa Lazzarini – hanno un formato unitario, ovvero una cornice bianca e dentro un proprio equilibrio compositivo». Nello specifico interno, conclude la studiosa Lazzarini «ci sono dei simboli scientifici, come quelli di Fibonacci, di Leonardo, di Möbius, o di animali, o altri sono antropomorfi, riuscendo a toccare vari aspetti; Cosetta ha fatto un lavoro straordinario».
L’esposizione della mostra «L’anima e il tempo – Opere di Cosetta Arzuffi» rimarrà aperta fino al 31 luglio 2022, con accesso libero e gratuito, presso due suggestivi luoghi storici della città di Romano di Lombardia: la sezione «Nei fatti della vita» nella Basilica di San Defedente, il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 12 e dalle 16 alle 18:30; la sezione «Wunderkammer» nella Sala Tadini del M.A.C.S. il mercoledì e il giovedì dalle 9:30 alle 12, mentre il venerdì, il sabato, la domenica e i festivi, dalle 9:30 alle 12 e dalle 15 alle 19.