Nella vita di ciascuno il tempo non scorre mai allo stesso modo.
Ci sono giorni pesanti ed intensi dove tutto sembra non andare per il verso giusto e ci sono giornate leggere e sorprendenti che ti fanno apprezzare il gusto dell’esserci.
Spesso come un mantra ci lamentiamo della mancanza di tempo per svolgere ciò che ci piace e ci soddisfa:
“Se avessi tempo…Mi manca il tempo per… Non ho tempo di”.
Quante volte abbiamo pronunciato o sentito frasi di questo tipo come giustificazione di fronte all’impossibilità di fare qualcosa.
Così l’uomo di oggi conosce il tempo come merce rara: è spesso schiavizzato da ritmi sempre più stressanti, orari impossibili, richieste pressanti e continue.
Lavora tutta la settimana progettando il week-end come momento di riposo, di distacco dal lavoro, ma poi non sa trovare sè stesso e allora pur di fare qualcosa passa da una birreria ad un’altra, per finire in pizzeria o in discoteca e poi in una veloce corsa sulle strade alla ricerca di un brivido, di un palpito che gli permetta di passare altri cinque/sei giorni di obblighi e doveri.
Alla ricerca di svago ed evasione
E in vista dell’estate tutto questo si intensifica. Il mito sacro delle vacanze, dei viaggi, delle avventure, ritorna ad esplodere come sempre. Quest’anno forse ancora più forte per effetto di guerra e pandemia. Si cerca l’evasione dall’afa delle nostre città per passare qualche ora al mare, al lago o in montagna.
Ci si mette in viaggio in autostrade roventi, sovraccariche per raggiungere luoghi, spesso pieni di gente e si ritorna ancora più stanchi e bisognosi di riposo di prima.
Ma quale è la vera vacanza? Dal latino “Vacare” essere vuoto, libero.
La vacanza ci racconta all’orecchio un “vuoto” piacevole, un vuoto che è libertà. Giorni vuoti di lavoro, di studio, di incombenze solite in cui i ritmi appaiono come sospesi, per poter pensare ad altro, fare diversamente e discernere meglio la nostra vita.
Al di là di viaggi e avventure, o di tempo libero trascorso in famiglia, vacanza è sicuramente un’esperienza di generosità, un godere del tempo a nostra disposizione.
Pensare alle scelte e al futuro
Vacanza è il piacere di poter finalmente pensare un po’ a noi stessi, alle nostre scelte e al nostro futuro. La libertà e la gioia di incontrare gli altri, di scoprire la ricchezza di luoghi- culture- tradizioni diverse dalla nostra. La necessità di rinnovare e apprezzare il contatto con la natura fino a sperimentare lo Spirito di Dio che parla anche attraverso di essa.
Vacanza è prendersi una pausa da tutta la frenesia del quotidiano per riscoprire la nostra essenza più vera, per decidere chi siamo e dove vogliamo andare.
Vacanza per molti sarà solo un sogno o un ricordo di vacanze passate (per motivi di salute, lavoro, o economici).
Certo quest’anno abbiamo due grandi temi che nello zaino della nostra pausa estiva, non possiamo tralasciare, anzi si sono improvvisamente inseriti nella nostra bisaccia: la nuova fase della pandemia e la vicina guerra di Ucraina.
L’attenzione alla fragilità. Riflessioni di pace
Due gli atteggiamenti possibili: ”dimenticare (almeno fino a quando non ci toccheranno di persona) tutte le sofferenze vissute/conosciute per concentrarsi solo sul nostro piccolo o grande benessere momentaneo, oppure usare delle nostre pause estive per approfondire meglio la nostra fragilità umana e le cause di ciò che è avvenuto e sta avvenendo e pensare come riportare l’umanità al buon senso e ad una vita pacificata per tutti.
Difficile dire quale fra i due atteggiamenti prevarrà in questa estate 2022.
Come diceva Blaise Pascal: “l’uomo non è che una canna, ma è una canna pensante”.
L’essere canna ci dice il vuoto e la fragilità della nostra condizione umana ma l’essere pensante farà la differenza a meno che non rinunceremo a questo dono grande di nostro Signore.