Gli ambienti digitali come terre di missione. Suor Chiara: “Vincere la paura e cogliere le opportunità”

Papa Francesco ha recentemente invitato a “samaritanare” gli ambienti digitali, considerandoli “periferie esistenziali” e terre di missione. A volte guardando i video di Tik Tok che piacciono a mia figlia mi sembra che sia un’impresa disperata. Lei che cosa ne pensa? Anche voi siete presenti sui social network, come considerate questa esperienza?
Elena

Cara Elena, il mondo digitale è una realtà che ci appartiene, è il modo più utilizzato da bambini, giovani e adulti per comunicare, lavorare, divertirsi. Nel tempo della pandemia ha favorito la comunicazione, e la partecipazione on line alle funzioni religiose.

Sebbene la realtà virtuale non possa sostituire la vita e l’impegno in una comunità, la realtà dei Sacramenti e della Liturgia, o l’annuncio diretto e immediato del Vangelo, può completarli, spingere le persone a vivere più pienamente la fede e arricchire la vita religiosa delle persone.

Essa è anche uno strumento per comunicare con gruppi particolari come giovani e adulti, anziani e persone costrette a casa, persone che vivono in aree remote, membri di altri organismi religiosi, che altrimenti non sarebbe possibile raggiungere.

Quante parrocchie o diocesi hanno comunicato attraverso la rete, i loro programmi, hanno dato continuità ai loro incontri, hanno trasmesso rosari, momenti di preghiera, per sostenere la fede nel tempo della prova. 

Questi mezzi sono inoltre utili per promuovere la comunione e il dialogo all’interno della nostra famiglia umana, infatti, durante i mesi di blocco dovuti alla pandemia, abbiamo visto chiaramente come i media digitali possano unirci, non solo diffondendo informazioni essenziali, ma anche colmando la solitudine dell’isolamento e, in molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali.

Tante opportunità, ma serve attenta vigilanza

I media sono ricchi di opportunità, mezzi da utilizzare con discernimento e sapienza, e con un’attenta vigilanza soprattutto nei confronti dei bambini e nelle persone fragili per non cadere in siti equivoci.

Come ogni cosa dipende sempre dall’uso o dall’abuso che ne facciamo. È necessario aiutare le persone, soprattutto i giovani, a sviluppare un sano senso critico, imparando l’utilizzo della rete, a discernere i messaggi, a distinguere la verità dalla menzogna, il giusto dallo sbagliato, il bene dal male.

 Il mondo dei social può a volte sembrare indifferente e perfino ostile alla fede e alla morale cristiana poiché la cultura dei mezzi di comunicazione sociale è così profondamente imbevuta da un pensiero “moderno” lontano da un “sentire” religioso.

Il papa ha invitato a “samaritanare” gli ambienti digitali considerandoli periferie esistenziali, terre di missione affinché la cultura contemporanea possa conoscere Dio, e gli uomini lo possano incontrare. Egli afferma che “La Chiesa non ha avuto mai paura di andare incontro a nuovi orizzonti e frontiere e, con creatività e coraggio, per annunciare la misericordia e tenerezza di Dio”.

Il desiderio di una nuova umanizzazione

Quindi occorre vincere la paura di approcciarsi a questo mondo “sconosciuto” per entrarvi con il desiderio di una nuova umanizzazione, accogliendo le opportunità che esso può offrire.

Come dice il papa “non abbiate paura di sbagliare, non mi stanco di ripetere che preferisco una Chiesa ferita perché esce nelle periferie esistenziali del mondo a una Chiesa malata perché resta chiusa nelle sue piccole sicurezze”.

Certamente questo è un mondo da evangelizzare, un mondo da educare perché sia a servizio del bene e della crescita in umanità. Il limite del mondo digitale è quello di creare delle dipendenze che impoveriscono i rapporti umani, e impediscono la bellezza e fatica di costruire relazioni. 

Anche molti monasteri utilizzano la rete per condividere le loro iniziative, i momenti di preghiera, per accogliere richieste di preghiera o di ospitalità nelle foresterie.

Noi siamo presenti su un sito dei monasteri di Lombardia Piemonte e Liguria, e usufruiamo della rete, di una pagina facebook sulla quale quotidianamente pubblichiamo una breve frase di commento al Vangelo, presentiamo il santo del giorno, o un evento, oppure condividiamo le nostre iniziative.

Molte persone ci seguono, ma certamente sono contatti occasionali che non possono sostituire la bellezza di una comunicazione faccia a faccia, o di una condivisione in presenza di preghiera nella nostra chiesa. Ci auspichiamo che il seguirci sui social possa essere l’inizio di contatti con la fraternità per condividere esperienza, preghiere e cammini di vita cristiana.