Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. L’amore dato “resta in giro”

“L’amore dato non ritorna a posto, ma resta in giro e rende il cielo immenso”

(Jovanotti)

È febbraio quando mi viene proposto per il periodo estivo di prendere parte a due esperienze forti, insieme agli adolescenti e ai giovani del mio oratorio e della CET di cui faccio parte: un campo di volontariato e solidarietà a Scampia e uno ad Atene.

Succede che subito accetto la sfida, e il motivo che mi spinge a farlo è semplice: ho ricevuto tanto amore nella mia vita, e allora perché non provare a metterlo in circolo, a donarlo a mia volta a chi ne ha più bisogno?

Durante i giorni passati a Scampia e ad Atene ho avuto la fortuna di incontrare tante persone, con le loro fragilità, povere di relazioni e affetti, con tanto bisogno di essere amati.

Tra le esperienze più significative ricordo la mattinata passata insieme alle suore di Madre Teresa a preparare il cibo da portare poi ai senzatetto e ai tossicodipendenti che abitano le strade di Atene.

Madre Teresa diceva: “quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.

Non avrò di certo cambiato le loro vite e nemmeno quelle delle altre persone che ho incontrato, ma l’importante è stato esserci, guardarli negli occhi, ascoltarli, stargli accanto e provare a dargli un po’ di amore con il rischio di non ricevere in cambio nulla, nemmeno un grazie.

Non è facile amare correndo il rischio di non ricevere in cambio nulla, ma è così che ci viene chiesto di amare, in maniera totalmente gratuita.

La sfida, ora, vuole essere quella di andare alla ricerca di chi nella realtà che abito e nella mia quotidianità vive delle situazioni di fragilità e di povertà e provare a donare a queste persone un po’ di quell’amore che ho ricevuto, per rendere il loro cielo immenso come il mio.

Fabio Fabbris