Cammino sinodale: nel bel mezzo della fase narrativa

Dall’autunno 2021 la Chiesa italiana, su spinta di papa Francesco e per volontà dei vescovi, è impegnata in un Cammino sinodale.

Non si tratta immediatamente di un Sinodo ben definito, ma appunto di un percorso aperto che si snoda su più anni.

In esso stanno emergendo, in particolare, due sfide: dare alla Chiesa italiana un volto non accidentalmente, ma stabilmente sinodale (caratterizzato da un effettivo “camminare insieme” di tutto il popolo dei credenti); mettere a fuoco alcune urgenze pastorali per un rilancio, adeguato al tempo, della missione ecclesiale.

Il Cammino sinodale è  immaginato secondo una scansione, non rigida, in tre tempi: una fase narrativa di ascolto nel biennio 2021-2023; una seconda fase, sapienziale, di discernimento delle provocazioni dello Spirito nel 2023-2024; una fase finale, profetica, volta a prospettare scelte pastorali concrete.

In questo momento, ci troviamo dunque nel pieno della fase narrativa. Essa, nella nostra diocesi, è stata caratterizzata da un primo anno molto soft, che ai più forse è – giustamente – sfuggito, poiché ha coinvolto soltanto alcune specifiche realtà ecclesiali.

Tutte le realtà ecclesiali e tutti i fedeli protagonisti del cammino

Non dovrebbe essere così da qui in poi: la prospettiva che il vescovo Francesco intende perseguire è quella di allargare il più possibile il coinvolgimento. Tutte le realtà ecclesiali e tutti i componenti del popolo di Dio dovranno sentirsi protagonisti di questa fase del processo in atto.

La traccia che guida i lavori è stata consegnata alla Chiesa italiana dai vescovi e si intitola I cantieri di Betania. Betania rinvia all’icona biblica di Marta e Maria e all’incontro con Gesù nella loro casa; l’immagine del cantiere allude a qualcosa che col tempo, grazie al contributo fattivo di molti, andrà circoscritto, per scendere in profondità e per poi crescere in altezza ed estensione. I 3 cantieri, scelti sulla scorta dei risultati della prima fase narrativa che ha coinvolto tutte le diocesi italiane, sono: il dialogo con i “mondi”, la Chiesa come “casa”, il legame tra Chiesa che serve e Chiesa che ascolta il Maestro.

A questi tre cantieri, la nostra diocesi, come indicato nella Lettera circolare del vescovo, ha aggiunto il cantiere “dell’autorità e della condivisione della responsabilità”. Concretamente viene chiesto che vengano convocati, all’interno delle diverse realtà ecclesiali, degli Incontri sinodali. Le condivisioni spirituali che in essi avverranno, in termini di racconto di esperienze attorno ai quattro ambiti indicati, confluiranno in una Sintesi diocesana che, a sua volta, alimenterà il discernimento successivo di tutta la Chiesa italiana.

Per sostenere il lavoro di ogni realtà ecclesiale, il Coordinamento diocesano da poco istituito ha predisposto del materiale agevole che richiama le finalità degli Incontri sinodali, le possibili modalità di convocazione e di svolgimento degli stessi, nonché la tempistica da rispettare.

Alcuni sussidi (testi e video) sono facilmente reperibili nella pagina del sito della diocesi dedicata al Cammino sinodale; inoltre, il Coordinamento diocesano resta a disposizione per chiarimenti ed eventuale supporto all’impegno di tutti.