Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. Affezionarsi di nuovo alla politica

Conosco una città
che ogni giorno s’empie di sole
e tutto è rapito in quel momento

(G. Ungaretti, Silenzio)

Abbiamo bisogno di riaffezionarci alla politica. Politico non coincide immediatamente con partitico. Politico ha a che fare con la polis. Da uomini e donne adulti, e ancor di più da cristiani, dunque appassionati della stessa passione di Dio, l’uomo, non possiamo non lasciarci trafiggere dal domandarci cosa, oggi, possa far bene alla polis.

In questo tempo storico più che in altri (e la Pandemia così come una guerra nel cuore dell’Europa ce lo stanno ricordando) responsabilità politica significa osare la fraternità.

Il fenomeno della globalizzazione in questi anni ci ha resi vicini, ma non fratelli. Addirittura la solidarietà non implica necessariamente la fraternità. Eppure è solo scoprendoci fratelli che usciamo da noi stessi superando la logica del figlio unico e rispondendo ad un bisogno anche relazionale oltre che materiale.

Ricordarsi degli altri come fratelli e prendersene cura

È solo ricordandoci dell’altro come fratello che ce ne prendiamo cura, soprattutto nelle sue povertà, preoccupandoci che anche i suoi diritti siano garantiti.

È solo uno sguardo fraterno a permetterci di accogliere anche la diversità avviando processi di dialogo e di inclusione delle differenze. E forse allora la via della fraternità non è così distante dai principi che animano le nostre democrazie.

È solo scoprendoci fratelli che possiamo tornare ad abitare il nostro pianeta non semplicemente come uno spazio in cui stare ma come casa, anzi, come la nostra unica casa comune. 

“Francesco, va’ e ripara la mia casa, che come vedi, è in rovina”: 800 anni fa il Poverello di Assisi si lasciò provocare da questo grido che gli lacerò il cuore, e forse qui dentro c’è anche l’invito per noi oggi ad essere riparatori della casa, che non è solo la Parrocchia, casa tra le case, ma ancor di più la casa di tutti e di ciascuno che è la polis. Come San Francesco: politici, cioè ricostruttori della casa comune, perché artigiani di fraternità.