Passo dopo passo, padre e figlia in cammino…verso Santiago

Sara, ragazza solare e brillante di 29 anni, una sera, circa un anno fa, a bruciapelo si rivolge a Claudio, suo padre: “Perché non vieni con me a fare un pezzo del cammino di Santiago?”. Claudio, taciturno, camminatore con un passato da sportivo, rimane un po’ sorpreso e risponde: ”perché no?”
Così è nata l’esperienza di un padre e di una figlia che al compimento dei 90 anni (60 lui e 30 lei) decidono di compiere dal 25 maggio al 3 giugno 2023 un tratto di 170 km del cammino portoghese per arrivare a Santiago di Compostela. Già di per sé l’esperienza del camminare di un padre con la propria figlia è ammirevole, particolare e significativa, ma ciò che la rende ancora più sorprendente è che papà Claudio circa 6 anni fa, a causa di un’improvvisa dissecazione della carotide, ha subito un delicato intervento ed è rimasto per un lungo periodo
sulla carrozzella, impossibilitato a compiere qualsiasi passo.

Tutto è stato come ritornare al tempo della fanciullezza, reimparando a compiere i gesti più banali e normali della vita quotidiana (camminare, usare la forchetta o il cucchiaio, allacciare le scarpe, l’uso delle mani, guidare e tanto altro). Con una tenacia non da poco, qualche scoraggiamento (come quando al don Orione lui, omone di 1.85 m con la carrozzella che non riusciva a infilarsi sotto il tavolo durante il pranzo , viene messo per alcuni giorni fuori a mangiare da solo su un tavolo più alto) e una voglia continua di ripartire, stimolato continuamente da parenti e amici , ha ripreso una vita e un’attività pressochè normale.

In questo frangente si è consolidata la complicità con la primogenita che in quel periodo ha rimandato un master a Boston pur di stare accanto al papà e stimolarlo a dare il meglio di sé ogni giorno (sempre accompagnandolo nella fisioterapia e nelle infinite passeggiate in giardino nel luogo della lunga degenza). Ma ora, dopo un po’ di allenamento e tanti preparativi, finalmente sono pronti.


Si parte da Porto con il cielo nero che più nero non si può, pare che da un momento all’altro scoppi il diluvio universale. Il percorso in queste prime tappe del cammino portoghese, si svolge prevalentemente in riva all’oceano su passerelle che costeggiano il mare e a tratti splendide dune.
Il vento non manca mai e nei lunghi silenzi durante il cammino, li accompagna il canto dei gabbiani e il fischiare di una brezza che a volte si trasforma in soffio impetuoso e fresco. Seppur percorrendo un cammino meno famoso di quello francese (più trafficato), ogni giorno si fanno incontri sempre nuovi ed emozionanti: una coppia di Roma che cammina in occasione del proprio anniversario di matrimonio, alcuni giovani solitari, provenienti da infinite parti del mondo; a volte anche piccole famiglie. Non mancano coloro che appaiono pittoreschi, a dir poco, con pesi o fardelli sulla schiena per chissà quali promesse da mantenere.
A volte Claudio e Sara percorrono tratti di strada insieme a sconosciuti che subito dopo qualche chilometro diventano compagni di viaggio. La costante è che si cammina e poi ci si racconta fra compagni improvvisati, dei propri vissuti e delle proprie storie.
La fatica è molta, così come la stanchezza in alcune tappe. Bello è osservare che a volte Sara incoraggia Claudio a tenere duro e altre volte il padre sostiene la giovane figlia a non mollare. Passo dopo passo si macinano chilometri e ci si sostiene a vicenda. Curioso è vedere sul viso la commozione di altri pellegrini quando scoprono che è un cammino tra padre e figlia.

A chi chiede il perché di questo cammino familiare Sara ricorda che: ”Sicuramente io e papà abbiamo sempre avuto un rapporto speciale e questo viaggio mi ha ricordato le lunghe camminate che si facevano quando ero piccola in riva al mare a raccogliere le conchiglie e ovviamente la passione che lui e la mamma mi hanno trasmesso per le passeggiate in montagna”.
“Allo stesso tempo è stata una rivincita personale per lui e un po’ anche per me. Dopo l’ictus gli sono stata molto vicina e l’ho visto imparare nuovamente a camminare, passo dopo passo. Sono stati mesi, anni, molto difficili e quindi siamo orgogliosi di arrivare insieme a Santiago. “

La fresca giovinezza di Sara e l’esperienza delle lunghe e impegnative camminate in montagna di papà Claudio hanno portato a confrontarsi ogni giorno sui percorsi e le varianti migliori, a condividere con altri qualche pranzo o cena, a consigliarsi a vicenda sui rimedi più utili per far riposare i piedi e le gambe e a riprendere il giusto cammino quando si è sbagliata strada.

L’ultima tappa, soprattutto per Sara, è stata la più dura. Forse la stanchezza dei chilometri già percorsi, forse il giorno che sembrava non si dovesse arrivare più. Proprio in quel momento papà Claudio ha ricordato a Sara: ”cosa mi dicevi quando ero in terapia intensiva e faticavo anche solo a parlare?” “Metticela tutta papà che ce la farai , io sono con te”.
“Ora sono io che ti dico, ci siamo, manca poco, puoi farcela, io sono con te:” E finalmente alla vista del cartello indicante la città di Santiago, un piccolo pianto liberatorio ha unito papà Claudio e Sara in un abbraccio emozionante. Insieme passo dopo passo ce l’hanno fatta!

  1. Ringrazio l’autore per la delicatezza e la sensibilità con cui ha fatto partecipi tutti noi lettori di questa straordinaria esperienza di viaggio. Ringrazio anche i due protagonisti del Cammino, Sara e Claudio che, in questo 170km. percorsi insieme, hanno silenziosamente e concretamente espresso il vero e puro Senso della Vita: l’amore e la dedizione per la propria Famiglia; l’affetto sincero per gli amici ed il prossimo; il coraggio e la tenacia nell’affrontare anche i momenti più difficili; la Parola, vissuta nella quotidianità; la Gratitudine verso Colui che è faro nella nostra vita.

  2. Seguire il cammino è stato per noi famigliari ripercorrere le tappe della guarigione di Claudio. La determinazione, la caparbietà e la grande forza d’animo sono state le qualità che lo hanno portato a raggiungere la meta durante cammino come nella malattia.Non si può camminare da soli e l’esperienza di Claudio e Sara ne è la testimonianza.Insieme si vincono battaglie incredibili. Grazie per le emozioni che questo articolo ha saputo suscitare.

  3. Che storia toccante e che meravigliosi pensiri.Claudio si e’ meritato una figlia cosi’ e anche Sara ha avuto un esempio e un affetto raro dal suo tenace papa’complimenti sinceri per le vostre fatiche.un abbraccio,Lella.

  4. Ciao sono Giuliana conosco la famiglia Luzzana da più di 27 anni che dire stupendi sempre uniti nelle battaglia della vita e nell’amore x la famiglia e l’attenzione x gli amici ,pronti sempre a sostenerci nei momenti difficili della vita …vi stimo e vi adoro ragazzi

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