“Se cammini, vivi”. Il viaggio (e i grandi obiettivi), di Diego

33 giorni di cammino, attraverso quattro regioni, per un totale di 1.000 chilometri, con oltre 16mila metri di dislivello. Sono i numeri del percorso che Diego Bedeschi, 44enne di Nembro, fotografo e videomaker, ha compiuto lungo il Cammino del Nord da Irun a Santiago di Compostela e poi Finisterre.
Diego, papà di due bambini, il 14 maggio 2021 ha ricevuto un colpo tremendo, che gli
ha cambiato la vita. “Mentre stavo lavorando mi si è completamente paralizzata la mano destra – racconta -. Dopo un ricovero di dieci giorni mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla”. Ma lì Diego, superata una fase iniziale di depressione, ha deciso di non fermarsi.
Anzi, ha portato avanti la sua passione per i cammini con l’obiettivo di lanciare un
messaggio forte: “Se cammini, vivi”. Con l’aiuto dell’azienda Garmont, per cui lavorava da tempo, progetta di ripartire per il Cammino di Santiago, già percorso nel 2016. Lo scorso anno, tra la metà di giugno e la metà di luglio, ha percorso il cammino da Saint-Jean-Pied-de-Port sino a Finisterre.
Nemmeno il tempo di tornare e ha programmato quello di quest’estate, da Irun a Finisterre. “Il Cammino del Nord paesaggisticamente è spettacolare – racconta Diego -. Ho allungato il percorso di parecchi chilometri per raggiungere spiagge e coste bellissime”. “Questo, concluso a inizio luglio, è stato il cammino più bello in assoluto per me – aggiunge -. Sono partito da solo ma ho poi conosciuto quattro ragazzi con cui ho vissuto gran parte del cammino: abbiamo camminato da soli ma abbiamo condiviso molti aspetti pratici, dalla lavatrice alla spesa”.
Diego ha portato con sè anche un carico di ricordi. “Diverse persone mi hanno consegnato delle pietre o delle foto di persone defunte, che ho portato con me, per lasciarle a Finisterre”. Diego ha documentato tutto il viaggio attraverso i suoi profili social, anche perché la sua impresa è accompagnata da una raccolta fondi, da destinare al Laboratorio di genetica umana per le malattie neurologiche del San Raffaele di Milano.
“Attraverso il mio profilo Instagram (diegobedrone) ho lanciato una raccolta fondi – spiega -. A chi dona più di 20 euro, mando a casa una maglia con il logo del progetto ‘Se cammini, vivi’. Tengo molto al sostegno della ricerca perché se io posso fare queste imprese è proprio perché ci sono terapie che me lo permettono, nel mio caso la terapia monoclonale che svolgo ogni sei settimane. La scienza ha fatto dei grandi passi avanti, bisogna continuare a sostenerla”.
Diego è potuto partire anche grazie al sostegno dei suoi titolari di Stone city di Bolgare. “Credono molto in questo progetto e mi hanno dato la possibilità di stare via un mese. A settembre organizzerò una serata presso Stone city insieme a tutti gli sponsor, per ringraziarli e per consegnare l’assegno ai medici del San Raffaele”.
Diego ha già in mente anche l’obiettivo del prossimo anno: il Cammino portoghese. “Finchè mi sarà possibile continuerò a camminare – dice -. Mi piacerebbe concludere tutti i Cammini di Santiago. Il sogno più grande ancora è il sentiero Italia del Cai, da 6mila chilometri”.