Don Dario Acquaroli, prete accanto agli ultimi al Patronato di Sorisole

Cappellano del carcere e direttore della comunità don Milani di Sorisole, don Dario Acquaroli è un prete giovane, ha 35 anni. È approdato al Patronato di Sorisole dal 2017, dopo alcuni anni trascorsi accanto ai giovani come direttore dell’oratorio di Borgo Santa Caterina. 

Sotto l’ala di don Fausto Resmini sino alla sua morte, nel marzo 2020, a causa del covid-19, don Dario ne ha raccolto le redini, portando avanti le sue opere con coraggio, intelligenza e con l’aiuto di tanti collaboratori. È un prete che fa della cura, della carità, della promozione sociale un’opera quotidiana.

Il Patronato di Sorisole accoglie giovani immigrati non accompagnati e altri che hanno “smarrito la strada”, seguendo la traccia offerta prima da don Bepo Vavassori e poi don Fausto Resmini di vicinanza agli ultimi, agli emarginati, a persone in condizioni di povertà non solo materiale ma anche culturale.

“Le linee guida – ha detto più volte don Dario – sono quelle che si trovano nel Vangelo, nell’opera di don Bepo e di don Fausto. Su queste si deve basare tutta la formazione educativa e spirituale. Tutto questo lo faccio a nome e con l’aiuto di tutti i preti del Patronato San Vincenzo”.

Per don Dario, giovane sacerdote, non è stato certo facile passare dall’avere a fianco un riferimento granitico come don Fausto a questo nuovo ruolo. Il suo compito quotidiano non è certo facile, ma offre anche molte soddisfazioni: ci sono giovani che grazie al percorso nella comunità trovano la propria strada, riescono a realizzarsi, a formarsi una famiglia, a vivere una vita piena. La comunità diventa un segno di attenzione e sensibilizza allo stesso tempo la comunità in cui è collocata ma anche le altre parrocchie della diocesi, con cui nascono rapporti di collaborazione.

Per scoprire come sostenere l’attività dei sacerdoti nella nostra diocesi, in Italia e nel mondo e leggere altre storie di impegno quotidiano clicca qui.