A Romano, il Macs celebra la sua centesima mostra con la suite incisoria «Miserere» di Rouault

«La pace sembra di rado regnare su questo mondo angosciato da ombre e parvenze». Sono le parole di Georges Rouault (1871-1958), uno dei più grandi interpreti dell’arte sacra del Novecento e fautore della suite incisoria «Miserere». Cinquantotto opere grafiche d’autore che rappresentano il testamento spirituale più importante della sua carriera ed è al centro del nuovo percorso espositivo «Miserere. Attraversare la notte per gustare la bellezza della Luce» inaugurato sabato scorso nella Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta e S. Giacomo Apostolo. L’iniziativa è a cura del Museo di Arte e Cultura Sacra – Macs e dell’Unità Pastorale San Defendente, con il contributo del Comune di Romano di Lombardia e si inserisce nel programma del VI centenario dell’apparizione di San Defendente, patrono della città.

«Siamo qui per dare inizio a quest’evento della nostra città e per il museo in particolare– ha introdotto don Tarcisio Tironi, Direttore del Macs –; qui, davanti a voi, c’è un’incisione (Il Crocifisso di Rouault, ndr) che fa parte delle opere del Miserere, entrata nel nostro museo qualche anno fa ed è compresa nella sala delle incisioni».  Un evento che coincide con la centesima mostra realizzata a partire dall’apertura (anno 2006) del museo di arte sacra romanese che, ad oggi ha accolto 80 mila visitatori di ogni età.

Don Tarcisio Tironi, Direttore del Macs di Romano all’inaugurazione della mostra

«Devo dire che l’istituzione di museo di cultura e arte cristiana, quale è il Macs, è sempre caratterizzato non solo per l’organizzazione degli spazi, che hanno trovato accoglienza sia per quadri, sia per l’argento, opere d’arte che i visitatori possono ammirare, ma anche da un altro elemento che sono soprattutto le mostre temporanee che conducono i visitatori lontani», ha commentato monsignor Paolo Rossi, Parroco di Romano di Lombardia e Presidente del Macs.

Monsignor Paolo Rossi, Parroco di Romano di Lombardia e Presidente del Macs all’inaugurazione della mostra.

«Quest’attività che è stata organizzata, da quando il museo è nato, deve essere giustamente riconosciuta  – ha proseguito monsignor Rossi – e quindi grazie sentito e profondo a don Tarcisio Tironi che è stato anche l’anima del museo, al compianto architetto Bruno Cassinelli per la sua passione e intelligenza, all’architetto Previtali Andrea che ha sostituito tutto quello che Cassinelli faceva e ai numerosi volontari operativi per il museo; un ringraziamento devo al dottor Angelo Piazzoli perché ha sempre favorito la collaborazione con la fondazione (Credito Bergamasco ndr) che organizza delle mostre a Bergamo, portandole a Romano». «Per questo – ha aggiunto monsignor Rossi – auspico di consolidarci di arte e in particolare dell’arte sacra che induce alla riflessione, necessaria per tornare a una condizione di pensare, ricordando che di bello qualcosa ci sia».

Per approfondire questo ciclo di incisioni, è intervenuta la storica dell’arte Micaela Mander e il maestro Franco Pirondini che ha eseguito dei brani al pianoforte per contestualizzare a livello musicale.

Franco Pirondini al pianoforte che ha eseguito dei brani durante l’inaugurazione

«Le cinquantotto stampe sono il lavoro della vita di quest’artista perché caratterizza l’intero percorso dell’esistenziale e dell’umano», ha spiegato la Mander. Georges Rouault nasce nel 1871, nell’anno della Comune di Parigi, da una famiglia di umili origini in cui il nonno materno gli trasmise l’amore per l’arte. Dal 1885 al 1890 è stato apprendista presso Hirsh, un pittore e restauratore di vetrate antiche e questo apprendistato non mancò di far sentire in seguito la sua influenza. «Studia con Gustave Moreau, artista simbolista di fine ‘800, incontra Louis Mann, visita il Louvre e studia tantissimo sulle stampe; per cui, mentre gli altri artisti si identificano nelle correnti o avanguardie, Rouault è controcorrente e percorre un percorso estremamente personale e originale che non tralascia lo studio del passato», ha raccontato la Mander.

La storica dell’arte Micaela Mander all’inaugurazione

Nei suoi quadri, la sua attenzione si volge a un’umanità delusa e marginale con i seguenti soggetti: i clown, le prostitute e i giudici. «Il volto del clown è dolente che però deve ridere “per forza” ed è disegnato con un segno ripetuto, tormentato, fatto di linee sofferte che costruiscono un viso non troppo caratterizzante perché c’è una ricerca sull’uomo generico», ha evidenziato la Mander. «Il secondo soggetto erano le prostituite che erano per Rouault delle vittime, non erano persone da condannare erano vittime di una società molto spesso ipocrita e le guarda con una profondissima umanità, mentre il terzo soggetto erano i giudici considerate da Rouault delle figure piene di angoscia perché devono giudicare altri uomini e non a caso li rappresenta con lo stesso volto del condannato», ha aggiunto la Mander.

Contemporaneamente, in quegli anni, Rouault instaura un rapporto di amicizia con il filosofo cristiano Jacques Maritain che accentua la fede ascetica e profonda dell’artista. «Siamo nella fase più matura, dove le immagini richiamano le vetrate medievali con questi tasselli di colori circondati dal nero, come una costruzione molto ritmica per le corrispondenze e assonanze di colore», ha descritto la Mander.

Riguardo alle tavole del ciclo Miserere è un progetto che ha origine nel 1912, a seguito della morte del padre di Rouault, realizzato per conto di Vallord, un mercante parigino. «Dopo una serie di contratti, il progetto prende una forma ben precisa ma, alla morte di Vollard, non venne pubblicato per un contezioso con gli eredi e altre vicende dolorose; nel 1947 Rouault vince la causa e si rimpossessa del materiale, per cui, nel 1948, può finalmente pubblicarlo», ha raccontato la Mander.

Alcune delle 58 incisioni esposte in mostra nella Chiesa della Grotta

Il Miserere è una raccolta di cinquantotto incisioni realizzate all’acquatinta allo zucchero; le lastre testimoniano differenti interventi tecnico-espressivi, dal brunitoio, al raschietto, alla puntasecca. Le incisioni sono suddivise in due temi, religioso e profano. Il primo è legato alla vicenda del Cristo sofferente e l’altro dedicato alla vicenda umana, al pellegrinaggio di dolore sulla terra, reso ancora più tragico dalla guerra.
«C’è la tavola 34 dove c’è una figura di uomo peccatore che chiede la misericordia di Dio, rappresentato con il volto della Veronica; la tavola 8 con l’immagine del clown; la tavola 15 con un uomo che nutre una profonda malinconia; la tavola 13 che rappresenta l’amore di una madre e ci sono tavole che ritraggono paesaggi e soldati generici; lo sguardo di Rouault è di profonda misericordia, empatia verso l’uomo che accoglie questo stato di peccatori che commettono anche la guerra», ha evidenziato la Mander. Quindi «il Miserere non vuole essere profondamente triste ma anche un’opera carica di profondo sentimento di amore e umanità», ha concluso la Mander.

In quest’occasione, don Tironi ha rinnovato i ringraziamenti a monsignor Rossi, ai volontari e a coloro che hanno collaborato all’allestimento di questa mostra, in particolare ai coniugi Sormani che hanno permesso di portare una mostra di qualità nella città romanese.

Da sinistra verso destra: i coniugi Sormani (hanno concesso il ciclo di incisioni Miserere al Macs per questa mostra), la storica dell’arte Micaela Mander e don Tarcisio Tironi, Direttore del Macs di Romano di Lombardia

A corollario di quest’esposizione, sono stati organizzati alcuni eventi. Tre appuntamenti di «Meditazioni con le immagini», dalle 20:45 alle 21:30, il 1° marzo (dal titolo «Camminando con il velo della Veronica»), l’8 marzo («La notte della Redenzione»), il 15 marzo («Cantate il Mattutino: il giorno rinasce»). Due elevazioni musicali nella chiesa prepositurale: il 3 marzo la «Messa di requiem» di Mozart, con il coro e l’orchestra «Adrara» diretti da Sergio Capoferri mentre il 22 marzo sarà proposto «Il Mistero dell’Amore», una composizione di autori vari con la «Cappella Polifonica di Locate» diretta da Domenico Gualandris.

La mostra «Miserere. Attraversare la notte per gustare la bellezza della Luce» sarà visitabile nella Chiesa della Grotta a Romano di Lombardia fino al 12 maggio: dal martedì al giovedì dalle 9:30 alle 12, venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 9:30 alle 12 e dalle 16 alle 18:30. In altri orari su prenotazione. Info: 0363.902507, info@arteculturasacra.com .