Casa dell’orfano di Clusone: cent’anni di storia. L’accoglienza per costruire la pace

La Casa dell’orfano di Clusone apre le sue porte e si prepara a far conoscere la propria storia a quanti vorranno fare una visita.

La struttura conta quasi cento anni di storia: la sua fondazione risale infatti al 1925, per opera del Patronato provinciale orfani di guerra di Bergamo su volontà di mons. Giovanni Antonietti, ex cappellano militare.

Sorge nel territorio di Clusone, a poche centinaia di metri dalla strada statale percorsa ogni giorno da migliaia di auto.

“Tante persone passano di qui, ma capita spesso che dicano di non sapere nemmeno dell’esistenza della struttura – dice Luigi Rozzoni, dell’Associazione amici ed ex-allievi di mons. Antonietti -. La nostra associazione, d’accordo con la Fondazione, che è proprietaria dell’area, si occupa di organizzare delle iniziative per far conoscere la storia della Casa”.

Ospitò nella sua storia più di ventimila bambini

Rientra in questo ambito anche la decisione di entrare a far parte del calendario di iniziative delle Settimane della cultura. “Ci sentiamo molto legati alla realtà della Diocesi, così come della Provincia e della Regione – prosegue Rozzoni -. In collaborazione con la cooperativa L’Aquilone prevediamo periodicamente delle giornate di apertura della Casa con delle visite guidate e abbiamo pensato di collocarne alcune nel periodo di aprile e maggio proprio in coincidenza delle Settimane della cultura”.

La Casa, che ospitò nel corso della sua storia più di ventimila bambini (dapprima orfani di guerra, poi anche bambini che provenivano da famiglie in difficoltà, per genitori malati o economicamente fragili), presenta infatti uno spazio museale, che vanta un ricco archivio storico.

“Nella zona della ex portineria, ristrutturata da pochi anni, è stato allestito un Museo, che racconta la storia della Casa dell’orfano. C’è l’archivio con le schede di tutti gli ospiti, ma anche una raccolta di opere, lasciti alla Casa, come quadri e porcellane, e infine è stata ricostruita la camera di Mons. Antonietti”.

Viene aperta, in occasione delle visite, anche la chiesa, dedicata a Cristo Re, ancor oggi fruibile.

La Casa, che viene utilizzata oggi per l’ospitalità di gruppi di scolaresche, oratori, ritiri sportivi o di altro genere, vanta due padiglioni per l’accoglienza, con un centinaio di posti letto complessivi, aule per conferenze ed incontri e una sala refettorio; ci sono poi un’altra palazzina distaccata, sempre con camere, e altri tre padiglioni al momento inagibili. Il suo vero fiore all’occhiello è l’area esterna, con un campo da calcio e ampi spazi verdi, oltre ad un tendone.

Info:

Per partecipare basta compilare la scheda di adesione sul sito internet www.colloquies.it, oppure scrivere a colloquies@curia.bergamo.it

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