“Il giardino dei Limoni”: a Branzi un film che parla di pace nel mondo e nella vita quotidiana

Una vedova palestinese difende il suo giardino dal vicino di casa, il paranoico ministro della difesa israeliano che vuole abbattere gli alberi per evitare agguati terroristici. È attualissima la trama del film “Il giardino dei limoni” di Eran Liklis, che sarà proiettato al Cinema di Branzi il 18 aprile alle 20,45 in occasione delle Settimane della Cultura.

Un film che lancia un messaggio di pace e di speranza non solo per l’attuale situazione internazionale, ma “invita anche a riconsiderare sotto una diversa prospettiva – come spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – le situazioni di vita quotidiana che si possono vivere anche in una comunità parrocchiale”.

Le poltrone rosse comode e avvolgenti, una struttura moderna confortevole: il Cinema di Branzi l’anno prossimo compirà 60 anni, ma si mantiene “giovane” e attivo grazie all’impegno un gruppo di volontari, che si è formato nel 2018. “Ci preoccupiamo di dare continuità alla programmazione – spiega Mauro Pensa – in collaborazione con Sas (Servizio assistenza sale che fa capo alla diocesi) ampliando l’offerta sia in termine di numero sia di qualità di spettacoli proposti”. Non solo film ma conferenze, incontri per gli studenti, rappresentazioni teatrali. Questo ha aiutato la sala a crescere: “Dalle duemila presenze annue fino al 2017 siamo passati a 4000 nel 2018 e 6000 nel 2019. Dopo l’inevitabile frenata dovuta al Covid, fra l’anno scorso e oggi stiamo tornando ai livelli pre-pandemia”. 

La sala è un prezioso punto di riferimento per il territorio, luogo di aggregazione sociale che ospita anche feste ed eventi “sintomo – osserva Mauro – di una comunità disponibile, viva e coesa attorno ai valori della condivisione, della compartecipazione e della solidarietà”. Nel 2020 il cinema di Branzi in una ricerca commissionata da Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) è stato inserito fra le prime dieci sale della comunità “gradite per attrattiva” sulle 80 mila a livello nazionale.

L’anno scorso, approfittando di un’occasione proposta sempre attraverso Acec, le poltroncine storiche sono state sostituite con sedute ergonomiche, riducendo i posti da 346 a 206 “un ulteriore segnale di sviluppo e prospettiva”. Il cinema sta affrontando tante difficoltà legate a dinamiche generali, prima di tutto la riduzione dei volontari e l’aumento dei costi di gestione: diventa quindi ancora più importante l’impegno a “mantenere la luce accesa, moltiplicando progetti e sforzi, come riferimento e segno di vita delle comunità”.

Info:

Per partecipare basta compilare la scheda di adesione sul sito internet www.colloquies.it, oppure scrivere a colloquies@curia.bergamo.it

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